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Antonio Morione, ucciso da rapinatori a Boscoreale

Pescivendolo ucciso, l’arcivescovo Battaglia ai funerali: “Rabbia, non resa. Non fatevi zittire dalla paura”

Oggi a Torre Annunziata i funerali di Antonio Morione, il commerciante ucciso durante una rapina. L’arcivescovo Battaglia: “Non fatevi zittire dalla paura”
A cura di Nico Falco
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"Vorrei che mi faceste una promessa. Non cedete alle intimidazioni di quanti credono di seminare paura con la violenza. Nè la preoccupazione, né la paura, né le minacce possano zittire la vostra voce o fermare il vostro cammino. È la vostra dignità che ve lo chiede". Durante i funerali di Antonio Morione, il pescivendolo ucciso la sera del 23 dicembre durante una rapina nel suo negozio di Boscoreale (Napoli), l'arcivescovo di Napoli, monsignor Mimmo Battaglia, si rivolge ai familiari e agli amici del 41enne. E lo fa con un dialogo immaginario, in cui è lo stesso Antonio a chiedere che la sua morte non risulti vana, che il dolore di chi lo ha amato non si trasformi in resa.

I funerali si sono tenuti oggi a Torre Annunziata, celebrati dall'arcivescovo Battaglia insieme a don Pasquale Paduano nella chiesa dello Spirito Santo; il sindaco Vincenzo Ascione ha proclamato per oggi il lutto cittadino. "Il pianto, fratello mio, non ci ricorda di essere deboli ma di essere vivi – ha detto Battaglia sull'altare, rivolgendosi direttamente ad Antonio ed immaginando la sua tristezza nel lasciare i familiari – di fronte a questa morte è necessario anzitutto che questa città, che la nostra città, pianga. Chi non sa piangere non è madre. Noi vogliamo piangere perché anche la società sia più madre. Perché, invece di uccidere, impari a partorire. Perché sia promessa di vita".

"Fratelli e sorelle – ha proseguito Battaglia – di fronte a questa morte, a qualche mese da quella di Maurizio, è necessario che questa città si svegli e che le nostre lacrime di dolore si trasformino nella forza necessaria per uno scatto di dignità. Ora è il momento, perché questa morte non può essere inutile. Agli uomini che hanno commesso questo gesto possiamo offrire il nostro dolore, la nostra rabbia, ma non la nostra resa. A questa gente diciamo che il vero coraggio non è la fuga ma consegnarsi alla giustizia".

Perché la morte di Antonio Morione "non cada nell'oblio", ha aggiunto monsignor Battaglia, "impegniamoci tutti a comprometterci insieme, al di là di ogni interesse personale e senza volgere lo sguardo altrove fingendo di non vedere. La morte non è la fine di tutto, anche se fa male. E la vita umana non finisce mai sotto una tomba. Antonio, in questo viaggio noi ti prendiamo per mano e ti accompagniamo con la preghiera".

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