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Opinioni

Perché l’incendio della Venere degli Stracci di Pistoletto è l’unico epilogo possibile per l’opera a Napoli

Oggi, seppur in un atto di vandalismo, l’opera di Pistoletto ha una sorta di “consacrazione”. Se è vero che l’arte concettuale mette in primo piano concetti e idee e in secondo piano il risultato estetico, allora la Venere degli stracci a fuoco è provocatoriamente perfetta.
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L'atto visto con gli occhi del cittadino è orribile. Distruzione  di qualcosa di bello, importante, imponente, dell'arte offerta alla città, distruzione della celebrazione di un grande artista italiano, Michelangelo Pistoletto.

Inquadriamo il tutto dall'alto, senza la passione generata dalla rabbia dei fatti: la Venere degli Stracci incendiata nel centro della piazza del governo di Napoli, quella municipale, è il perfetto epilogo, la chiusa del cerchio, la performance inattesa – con ‘l'aiuto' di qualcuno, è chiaro.

Non poteva andare diversamente, nella città che ogni anno gioca alla guerra nei quartieri popolari col Cippo di Sant'Antonio, rito che va avanti dalla notte dei tempi, di recente divenuto sfida tra polizia e ragazzi dei Quartieri Spagnoli e del rione Sanità.

L‘opera di Pistoletto, così collocata, è un cippo naturale piazzato in un'area che nelle notti afose di Napoli si popola di disperazione, di varia umanità, di ragazzi e diventa terreno di tensioni e voglia di eccedere. Se conosci un minimo Napoli non puoi non pensarci.

Non poteva andare diversamente, dicevamo. Cosa rappresenta la Venere degli stracci? Dice Michelangelo Pistoletto che «la Venere rappresenta l'umanità di oggi, quella che viene chiamata a esprimere il suo lato migliore».

Basta scorrere l'album delle foto recenti di cronaca. C'è la rivolta per l'emergenza rifiuti, ci sono le barricate dei disoccupati organizzati e degli sfrattati, ci sono proteste per il Global forum 2001 che precedette il G7 di Genova. Tutte in piazza Municipio.
L'opera riproducibile tecnicamente al tempo stesso riproduce e richiama una realtà storica recente che è ferita e memoria della città. Che potenza.

Oggi, seppur in un atto di vandalismo che mi auguro venga perseguito quanto prima, l'opera di Pistoletto ha una sorta di "consacrazione". Se è vero, com'è vero, che l'arte concettuale mette in primo piano i concetti e le idee che l'artista vuole esprimere e in secondo piano il risultato estetico e percettivo, allora la Venere degli stracci a fuoco è – provocatoriamente e drammaticamente – perfetta.

Nel corso della giornata è arrivato poi un importante aggiornamento sui fatti: è stato fermato un uomo, un napoletano trentenne, indiziato di aver appiccato le fiamme all'opera monumentale.
Si tratta di un senza fissa dimora.
Uno che di stracci, semplicemente, vive.

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(articolo aggiornato il 12 luglio 2023 alle ore 19.40)

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Giornalista professionista, capo cronaca Napoli a Fanpage.it. Insegna Etica e deontologia del giornalismo alla LUMSA. È autore del libro "Se potessi, ti regalerei Napoli" (Rizzoli). Ha una newsletter dal titolo "Saluti da Napoli". Ha vinto il Premio giornalistico Giancarlo Siani nel 2007 e i premi Paolo Giuntella e Marcello Torre nel 2012.
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