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Perché è crollato l’Arco borbonico: nessuna manutenzione dopo la prima mareggiata

L’arco borbonico di via Partenope aveva resistito alla prima mareggiata grazie al ponteggio allestito di recente, ma il mare aveva fortemente danneggiato l’impalcatura: non c’erano più le assi di legno che reggevano la volta. E, dopo i sopralluoghi, nessuno ha predisposto un intervento di urgenza per ripristinarla. L’assenza di manutenzione ha determinato il crollo con la seconda mareggiata.
A cura di Nico Falco
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Il confronto tra il ponteggio il 1 gennaio e a dicembre
Il confronto tra il ponteggio il 1 gennaio e a dicembre

Dopo la prima mareggiata, quella del 28 dicembre, l'arco borbonico di via Partenope era ancora in piedi. Più o meno: ancora malandato, nelle stesse pessime condizioni in cui versava ormai da anni, ma sembrava aver resistito alla forza del mare. Merito soprattutto di quei ponteggi che erano stati allestiti di recente e che l'hanno con tutta probabilità tenuto in piedi. Il colpo di grazia, prima ancora che con la seconda mareggiata, è però arrivato con l'assenza di manutenzione, lo stesso problema che aveva caratterizzato la storia dell'arco: nessuno si è preoccupato di ripristinare l'impalcatura che, forse, avrebbe retto ancora.

I danni delle prime onde sono evidenti nelle fotografie che sono state scattate un paio di giorni dopo, il 1 gennaio. Negli scatti si vede che il ponteggio è ancora lì, ma le basette non arrivano a toccare la volta dell'arco. Un particolare che salta subito all'occhio, come se i tubi fosse troppo corti o come se fosse sprofondato. In realtà l'impalcatura era rimasta al suo posto: quello che non c'era più erano le tavole di legno che servivano per reggere la struttura e che proprio su quelle basette erano appoggiate. Soltanto una era rimasta in piedi, quella che preme contro la volta interna.

In altre parole: in quelle condizioni l'impalcatura non era più funzionale a reggere il peso dell'arco e a fare da sostegno nel caso di una seconda mareggiata che, qualche giorno dopo, è arrivata. Durante il sopralluogo, però, quando si faceva la conta dei danni della mareggiata, nessuno deve essersi accorto di questo particolare seppur evidente. Tanto che nessuno si è preoccupato di predisporre un intervento d'urgenza per rimettere in sicurezza l'impalcatura o di contattare la ditta che se ne era occupata per commissionare il ripristino. E la seconda mareggiata ha fatto il resto.

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