Ordine Ingegneri Napoli: “Dubbi sul voto online, ma nessuna preclusione” parla il presidente

“La Costituzione italiana stabilisce che il voto deve essere personale, uguale, libero e segreto. Allo stato attuale, il voto elettronico, per come è implementato, solleva dubbi sul pieno rispetto di questi principi e presenta criticità anche in merito alla possibilità di eventuali riconteggi. Non a caso, infatti, non è stato ancora adottato nelle elezioni politiche e amministrative nazionali”.
A parlare a Fanpage.it è Gennaro Annunziata, presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Napoli.
“Desidero chiarire – prosegue – che non vi è però alcuna preclusione da parte del Consiglio dell’Ordine nei confronti della possibilità di introdurre la modalità di votazione a distanza. Noi ingegneri amiamo l'innovazione, ma rispettiamo anche le regole del buon progetto. La tecnologia deve essere al servizio della democrazia, non il contrario. Il nostro approccio è quello di una valutazione tecnica rigorosa che tenga conto di tutti gli aspetti: dalle garanzie costituzionali alla sicurezza informatica, dall'accessibilità per tutti gli iscritti alla verificabilità dei risultati”.
Il tema del voto online è attualmente al centro di un confronto aperto e partecipato all’interno dell’Ordine. Alcuni iscritti hanno promosso una petizione per richiedere l’introduzione del voto online in alternativa a quello in presenza, raccogliendo circa un migliaio di firme e chiedendo che tale modalità venga adottata già in occasione delle prossime elezioni dell’Ordine, previste per l’estate. “Io non posso ricandidarmi – precisa subito Annunziata – ma il mio ruolo mi impone di fare, insieme al Consiglio, la scelta più opportuna, nel rispetto sia dei colleghi che hanno sottoscritto la petizione, che degli altri 12.500 iscritti”.
Presidente, come funzionano attualmente le votazioni nell'Ordine degli Ingegneri?
Attualmente, il DPR 169/2005 prevede esclusivamente il voto in presenza. Tuttavia, un regolamento attuativo del 2022, introdotto anche in risposta all’emergenza Covid, consente, in deroga, l’utilizzo del voto a distanza. Alcuni colleghi hanno recentemente promosso una petizione per richiedere l’introduzione del voto online, esprimendo pubblicamente tali istanze anche durante l’assemblea sul bilancio, documento che hanno peraltro approvato con voto favorevole. Comprendiamo pienamente la legittimità delle loro richieste, e infatti il Consiglio ha preso formalmente atto della petizione ricevuta, impegnandosi a tenerne conto con la dovuta attenzione. È in corso un confronto civile e partecipato tra colleghi, com’è giusto che sia in un Ordine che conta oltre 13.500 iscritti e si fonda sul pluralismo e sul dialogo. Il Consiglio dell’Ordine ha il dovere istituzionale di rappresentare tutti i suoi iscritti, senza distinzioni, nel rispetto delle diverse posizioni e sensibilità.
Quando deciderete quale modalità di voto scegliere?
La normativa e il regolamento attualmente in vigore stabiliscono che la scelta tra il voto in presenza e il voto da remoto debba essere presa dal Consiglio al momento dell’indizione delle elezioni, prevista tra la fine di luglio e l’inizio di agosto. Come Consiglio, assumeremo questa decisione con senso di responsabilità e nello spirito di chi è chiamato ad agire come un buon padre di famiglia. Opteremo per una modalità di voto che offra solide garanzie e non lasci margini a possibili impugnazioni. La decisione sarà presa con la necessaria ponderazione, valutando attentamente vantaggi e criticità di ciascuna opzione, anche alla luce delle motivazioni contenute in una sentenza del TAR del Lazio, attesa proprio in questi giorni.
Di che si tratta?
Il DPR 169/2005, che disciplina le modalità di voto per diversi Ordini professionali, tra cui quelli degli Architetti e degli Ingegneri, non contempla la possibilità di voto elettronico. Nel 2022, con l’introduzione del voto a distanza attraverso un regolamento attuativo, si è fatto temporaneamente ricorso a tale modalità, per far fronte all’emergenza sanitaria legata al Covid-19. Oggi, però, lo stato di emergenza è cessato. Numerosi Ordini provinciali degli Architetti hanno presentato un ricorso al TAR del Lazio, ritenendo, tra l’altro, che una disciplina del voto elettronico debba necessariamente avvenire tramite un nuovo DPR. Tale posizione è stata ribadita più volte anche dal viceministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto. Il 28 maggio scorso, la questione è stata discussa in Camera di Consiglio. Ora si attende il deposito della sentenza, atteso entro 30 giorni, che conterrà le relative motivazioni. Non è escluso che tale decisione possa anche precludere l’utilizzo del voto elettronico e, alla luce della sentenza, ci sarà probabilmente un pronunciamento da parte del Ministero competente.
Chi è a favore del voto elettronico sostiene che ha però dei vantaggi, come costi più bassi e possibilità di voto anche per gli iscritti che sono fuori regione per lavoro. Che ne pensa?
È evidente che votare in presenza comporta costi maggiori. Tuttavia, se questa è la strada necessaria per garantire un risultato democratico, trasparente e affidabile nel tempo, è giusto farsene carico. L’articolo 48 della Costituzione stabilisce che il voto deve essere, tra l’altro, personale, uguale, libero e segreto. Allo stato attuale, il voto elettronico solleva dubbi circa il pieno rispetto di tali principi. Va inoltre considerato che all’interno del nostro Ordine sono presenti numerosi colleghi con più di 65 anni, non tutti a loro agio con strumenti digitali.
E sul secondo punto?
Il problema di chi non può partecipare alle votazioni perché impegnato fuori sede per motivi di lavoro riguarda, in realtà, tutte le consultazioni elettorali, non solo quelle ordinistiche. Va però detto che, in terza convocazione, le elezioni del nostro Ordine si svolgono nell’arco di ben dieci giorni, con seggi attivi in diverse città della provincia, nel caso di voto in presenza. Per molti colleghi, questo rappresenta un'importante occasione di confronto diretto tra candidati ed elettori, un momento di partecipazione e dialogo che arricchisce il percorso elettorale. Il fatto che non esista un orientamento univoco tra le due modalità di voto è dimostrato dai dati della scorsa tornata elettorale: 54 ordini provinciali degli Ingegneri hanno votato a distanza, 52 hanno scelto il voto in presenza.