Ordinanza movida Napoli, protestano i locali: “Serrande chiuse alle 22 in Vico Quercia”

I locali di Vico Quercia, nel cuore del Centro Storico di Napoli, non ci stanno. E dopo l'ordinanza di Palazzo San Giacomo, che ha provocato un ginepraio di polemiche, oggi proclamano la serrata. "Dopo l’ordinanza del Sindaco Manfredi, le attività del vicolo chiuderanno alle 22:00 per ritrovarsi insieme in segno di protesta", si legge in un post sui social, "Un gesto condiviso e pacifico, per ricordare che questa strada vive di lavoro, rispetto e comunità. Invitiamo amici, clienti e cittadini a essere presenti".
Cosa cambia con l'ordinanza di Manfredi
L'ordinanza del Comune di Napoli prevede, in particolare, il divieto di vendita e somministrazione per asporto di bevande alcoliche e analcoliche dalle ore 22 alle ore 6, la chiusura anticipata degli esercizi commerciali (dalla domenica al giovedì alle ore 0.30 e il venerdì e sabato alle ore 1.30, con 30 minuti di tolleranza per la sistemazione degli spazi), la riapertura delle attività consentita dalle ore 6 del mattino e l'intensificazione dei controlli e un nuovo monitoraggio acustico. Il tutto almeno fino al prossimo 6 gennaio. L'obiettivo, dunque, sembra quello di voler concedere una "tregua" ai residenti, che da tempo lamentano e denunciano schiamazzi fino a notte fonda, rendendo impossibile dormire e perfino circolare.
I locali: "Sempre rispettato le regole, tentano di spegnere il quartiere"
I locali però non ci stanno. E contro la nuova ordinanza, spiegano: "Abbasseremo le serrande alle 22.00 in segno di protesta insieme a tutte le attività del Vico Quercia", in segno di protesta contro l'ordinanza. "Una scelta condivisa, per far capire cosa significa davvero “spegnere” un quartiere. Abbiamo sempre rispettato le regole e continueremo a farlo. Crediamo però", proseguono, "che il valore di un quartiere stia nella collaborazione di chi lo vive ogni giorno. Alle 22:00, le attività di Vico Quercia si ritroveranno insieme davanti alle proprie porte per ricordare", concludono, "che dietro ogni locale ci sono persone, lavoro e senso di comunità. Siamo per le regole, ma soprattutto per il dialogo e il rispetto reciproco".