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Omicron corre, la Regione Campania riorganizza di nuovo posti letto e ospedali

La Regione Campania, dopo l’aumento dei contagi da Covid 19, ha deciso di rimodulare la strategia di contrasto al virus. Si parte dalla quarta dose consigliata per i pazienti fragili all’organizzazione della rete ospedaliera. Un piano che Fanpage.it ha potuto visionare.
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A cura di Gaia Martignetti
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La Campania sta vivendo una nuova ondata da Covid 19. È solo di qualche giorno fa la preoccupazione della Regione guidata da Vincenzo De Luca, messa nero su bianco,  per l'aumento del tasso di incidenza dei casi Covid, "superiore alla media nazionale". In questo solco si inserisce il piano di contrasto al Covid 19 del 4 luglio 2022.

Il piano, che Fanpage.it ha potuto visionare, è stato redatto e inviato a tutti i nosocomi, Asl e Aziende Ospedaliere al termine della riunione di De Luca con i vertici della sanità campana. Oltre alle precauzioni necessarie per i pazienti fragili e la raccomandazione di una quarta dose di vaccino, nel piano è descritta anche l'organizzazione ospedaliera per fronteggiare la nuova ondata.

Organizzazione che prevede al suo interno già una sorta di previsione, qualora dovesse essere necessario riattivare le strutture modulari, oltre i 24 posti: tutte le AO, Asl, AOU e IRCCS, dovranno sostenere l'organizzazione dei modulari con proprio personale, come vedremo più avanti. Nel documento a firma del Direttore Regionale Antonio Postiglione, Pietro Buono, Ugo Trama, Maria Rosaria Romano e Angelo D'Argenzio, i primi punti affrontati riguardano i pazienti fragili.

Il ceppo dominante al momento in tutto il mondo, si legge nel piano, è quello Omicron con tutte le successive varianti. I punti su cui si basa il nuovo piano per il contrasto sono tre:

  • Mantenimento delle strategie di infection control, in particolare in quei setting assistenziali ove siano presenti fragilità tali da poter generare cluster;
  • Ricognizione dei soggetti non ancora sottoposti a schema vaccinale completo e successivo incremento delle vaccinazioni;
  • Ottimizzazione delle strategie di profilassi e di terapia disponibili. 

Cosa prevede la strategia di "Infection Control"

Stando a quanto redatto nel piano, il più efficace strumento di prevenzione resta la mascherina ma anche il monitoraggio dei casi  e dei contatti tra fragili. In particolare nelle RSA e in tutte le strutture sanitarie pubbliche e private accreditate/convenzionate, il mantenimento della mascherina non è rivolto solo agli operatori e personale sanitario, ma anche cargiver e visitatori quando consentito.

Qualora soggetti fragili dovessero entrare in contatto con un positivo va seguito il protocollo del "contact tracing". Per quanto riguarda la diagnosi la Regione Campania ritiene attendibile anche  il solo tampone antigenico, se però effettuato nelle 12 ore precedenti. Il tampone antigenico è indicato per l'ingresso in pronto soccorso, per le dimissioni ma anche per procedure chirurgiche per pazienti già ricoverati. Sarà invece necessario un tampone molecolare nelle 24 ore precedenti per le procedure in elezione in regime di pre-ospedalizzazione, per l'ingresso in ospedale.  Nel piano è  specificato che per trasferimenti tra una struttura ospedaliera all'altra sarà necessario un tampone molecolare.

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Ricognizione dei soggetti fragili con ciclo vaccinale incompleto: la quarta dose 

Come raccomandato anche dal Ministero, per le categorie maggiormente a rischio, i cosiddetti "fragili", si raccomanda la quarta dose di vaccino (o seconda dose di richiamo) dopo almeno quattro mesi (120 giorni) dal primo booster. In Campania la sensibilizzazione dei soggetti a rischio che non hanno completato il ciclo vaccinale, è affidata alle Asl di competenza.

A questa ricognizione seguirà il completamento del percorso vaccinale attraverso la piattaforma Sinfonia. Spetta alle Asl, tramite i distretti sanitari di base, comunicare le programmazioni con giornate e orari dedicati da specificare sul sito Aziendale e Regionale. Stesso discorso per Aziende Ospedaliere, Universitarie e per il Pascale che dovranno attivarsi per i pazienti a rischio e offrire la possibilità di  completare il ciclo vaccinale.

Ottimizzazione delle strategie di profilassi e terapeutiche disponibili 

Ai percorsi già indicati dalla Regione Campania per i soggetti positivi al Covid 19, con farmaci antivirali e  anticorpi monoclonali, nel piano si aggiungono misure per soggetti a rischio (vaccinati e non vaccinati) che risultino negativi al virus. Parte fondamentale è affidata ai farmaci antivirali.

Le altre misure previste dalla Regione Campania e la rete ospedaliera

Accanto a queste misure, rivolte in modo particolare ai cittadini cosiddetti "fragili", nel piano di luglio 2022 la Regione espone anche una mappa per cure ospedaliere e territoriali, per la gestione di pazienti "sintomatici" e "asintomatici".

Il percorso definito come "territoriale" è diviso in quattro punti:

  1. Gestione e follow up dei soggetti positivi Covid 19 mediante MMG (medici medicina generale ndr), PLS (pediatri libera scelta ndr), ADO e ADI delle ASL nonché USCA, con assegnazione di terapie (potenziamento delle terapie farmacologiche come gli antivirali e in prevenzione con gli anticorpi monoclonali. Implementazione della sorveglianza da remoto mediante la tecnologia digitale)
  2. Precoce inquadramento del paziente verso il regime ospedaliero laddove esso risulti necessitante di un ricovero da parte del personale ASL
  3. Follow up dei pazienti convalescenti in isolamento domiciliare dopo dimissione precoce da ambiente ospedaliero quando compensato e/o bisognevole di cure ospedaliere
  4. Laddove le condizioni abitative dovessero essere particolarmente disagiate (in termini di metri quadri e servizi igienici a disposizione) ovvero vi sia presenza di pazienti fragili o a particolare rischio, si provvederà a prediligere il trasferimento presso i Covid Residence che dovranno garantire un livello assistenziale per pazienti asintomatici e paucisintomatici.
Le file di ambulanze al Cotugno nel gennaio scorso
Le file di ambulanze al Cotugno nel gennaio scorso

Il percorso ospedaliero 

Il percorso definito invece come ospedaliero, rimodula l'offerta assistenziale in base all'andamento epidemico, tenendo conto delle richieste di assistenza ordinaria e verte su due punti principali: il turnover di pazienti che possono proseguire la convalescenza e isolamento a domicilio o in strutture individuate dall'ASL (ad esempio Covid Residence), e l'assistenza di quei pazienti positivi al Covid ma con altri bisogni medico specialistici. Nel piano sono individuati anche diversi "modelli" per i percorsi ospedalieri.

  1. Modelli organizzativi ospedalieri. Ogni ospedale dovrà dotarsi di un numero di posti letto dedicati a pazienti pari a una percentuale che oscilla, in base all'andamento dei contagi, tra il 5% e il 10% della dotazione dei posti letto totali. In questi posti letto saranno isolati quei pazienti positivi ma asintomatici che necessitano di cure mediche specialistiche non correlate quindi al Covid. Sarà comunque necessaria la consulenza in follow up di infettivologi che dovranno individuare velocemente l'insorgere di possibili sintomi. Nel piano è anche ipotizzata l'eventualità che gli infettivologi non bastino a soddisfare tale richiesta. Si delinea quindi in questo caso la possibilità per le singole Aziende di valutare percorsi ad hoc di consulenza in convenzione. Dove possibile, inoltre, ogni ospedale dovrà individuare una sala operatoria per pazienti positivi al Covid.

Secondo il piano le Aziende potranno distinguersi in Pluri – Padiglionale o Mono – Padiglionale. 

  • "Pluri – Padiglionale. Nei presidi ospedalieri Asl, nelle Aziende Ospedaliere costituite da più presidi e in quelle pluripadiglionali la Direzione Sanitaria provvede a definire, nell'ambito del valore percentuale innanzi definito, per ogni singolo presidio, ovvero per singolo padiglione una dotazione di posti letto finalizzati al ricovero di pazienti Sars – Cov2 positivi che presentano un'assenza di sintomatologia da Covid 19, ma sintomi riferibili alla patologia specialistica prevalente"
  • "Mono – Padiglionale. Nelle aziende ospedaliere monoblocco, la Direzione Sanitaria provvede a riservare la quota di posti letto per pazienti Sars Cov2 positivi, calcolati sulla base delle modalità innanzi precisate, costituendo un'unica area nella quale far afferire i soggetti Sars Cov2 positivi che necessitano delle cure specialistiche di competenza dell'Azienda, costituendo all'uopo unità operative mediche multispecialistiche".

Nel piano redatto dalla Regione Campania è individuata anche "un'alternativa": "Fermo restando il pieno rispetto del numero dei posti letto da dedicare              ai pazienti Covid 19 per ogni Azienda Sanitaria, ovvero il 10-15% del totale dei posti letto aziendali, le Direzioni Sanitarie di tutte le Aziende Sanitarie       interessate, per garantire l'erogazione di prestazioni assistenziali anche per pazienti non Covid -19, possono sulla base delle proprie esigenze strutturali e   organizzativo – funzionali configurare l'0fferta di posti letto Covid 19 tramite: la costituzione di intere aree di ricovero Covid 19 strutturate in singole unità operative dove isolare soggetti risultati positivi al tampone per ricerca Sars Cov2, ovvero utilizzare un modello misto costituito sia da specifiche aree costituite           da unità operative dedicate Covid 19, che da posti letto di isolamento per pazienti Covid 19 allocati nell'ambito di unità operative ordinarie".

B.     Il Cotugno continuerà a garantire cure anche per patologie non Covid

Secondo il piano regionale l'ospedale Cotugno, (che fa parte insieme al CTO e al Monaldi dell'Azienda Ospedaliera dei Colli), continuerà a garantire l'assistenza di altre patologie come meningiti, HIV, Sepsi e altre malattie infettive) dotandosi di un numero pari al 10%-15% dei posti letto totali dedicati al solo Covid 19. Monaldi e CTO invece seguiranno il modello Pluri-Padiglionale.

C.    Le strutture residenziali pubbliche, private accreditate/convenzionate

Ogni struttura dovrà dotarsi di un numero di posti letto che oscilla, in base all'andamento epidemico,  tra il 5 – 10% dei posti letto totali per assistere pazienti positivi al Covid ma asintomatici. Saranno seguiti in follow up da infettivologi per individuare eventuali complicanze da Covid. Nel caso in cui non fossero disponibili infettivologi si potrà procedere con consulenze ad hoc in convenzione. Se i pazienti necessitassero invece di cure che non è possibile ricevere nella struttura ospitante, verranno trasferiti attraverso il 118 in un'altra struttura.

Nel piano dedicato all'organizzazione ospedaliera è poi specificato che qualora l'Azienda avesse raggiunto il tetto del 15% dei posti letto occupati da casi Covid, e la curva epidemica continuare a crescere, dovrà rendere disponibili ulteriori posti letto nell'ambito delle Unità Operative di specialità medica o chirurgica. Inoltre, si specifica ulteriormente, che tutti i trasferimenti tra le strutture saranno coordinati dalle rete del 118 e mai secondo un trasferimento diretto.

La parte del piano dedicata alle strutture modulari

Nel piano è specificato, con particolare attenzione, anche l'eventualità di dover riattivare i posti letto (e quindi il personale da dedicare a ogni singolo paziente) delle strutture modulari .  "Laddove si dovessero rendere necessario l'attivazione delle strutture modulari oltre i 24 posti letto tutte le aziende (ASL, AO, AUO, IRCCS) dovranno sostenere l'organizzazione di queste ultime con proprio personale (sia con dirigenti medici anestesisti sia con personale di comparto (infermieri, OSS)". 

[La parte dedicata alle strutture modulari della piano ospedaliero della Regione Campania]
[La parte dedicata alle strutture modulari della piano ospedaliero della Regione Campania]

       E. Il modello organizzativo per i casi pediatrici

Nel piano si legge che i piccoli pazienti affetti da Covid ricoverati all'ospedale Santobono nel primo semestre 2022 sono circa 500. L'affluenza maggiore, per residenza, riguarda la Napoli 1, con il 24% di bimbi. La Napoli 2 e la 3 riunite invece arrivano al 44%, Salerno 8%, Caserta 19%, Avellino e Benevento 3% e il restante 2% proviene da fuori regione. Al momento i posti disponibili al Santobono sono 20, all'AOU Federico II 8 e 7 al Moscati di Avellino. Nel piano è descritta l'immediata attivazione di 5 posti letto in diverse strutture: Ruggi di Salerno, Sant'Anna e San Sebastiano di Caserta, di un presidio ospedaliero della Asl Napoli 2 e uno della Asl Napoli 3. Resta come riferimento unico regionale  per la terapia intensiva pediatrica il Santobono. Dal 15 settembre invece si prevede la disponibilità di un posto di isolamento Covid in ciascuna unità di terapia intensiva neonatale e in ciascuna unità di neonatologia presso istituti pubblici, classificati e privati presenti sul territorio campano.

F.  Percorso per i pazienti dializzati affetti da Covid

Le aziende con strutture dedicate alla dialisi, secondo il piano, dovranno potenziare e assicurare i percorsi sia ai pazienti Covid positivi che negativi, aumentando anche i posti letto dedicati. Non è specificata alcuna percentuale in questo caso, ma è descritto un percorso che si basa sui bisogni dei pazienti che hanno necessità di trattamento dialitico in urgenza, positivi al Covid ma asintomatici.

Il piano prevede anche, da parte delle ASL,  tramite strutture private contrattualizzate, la differenziazione di turni e strutture tra pazienti positivi e negativi al Covid. Le ASL inoltre potranno contrattualizzare prestazioni aggiuntive con le strutture private per pazienti positivi. Ma andranno rendicontate separatamente.

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