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L'omicidio di Giovanbattista Cutolo a Napoli

Omicidio di Giovanbattista Cutolo, il pub chiuso per un mese: “Noi non c’entriamo, così falliremo”

I titolari del locale, tramite il loro avvocato Angelo Pisani: “Noi abbiamo chiamato la Polizia e fornito i video. Vogliamo incontrare le istituzioni. Pronti a costituirci parte civile”
A cura di Pierluigi Frattasi
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Pub chiuso dalla Questura dopo il delitto
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“Siamo anche noi vittime, fortunatamente ancora vive, della criminalità. Noi abbiamo chiamato la Polizia, fornito i video e abbiamo creduto e sperato nella giustizia. Ora siamo stati puniti con 30 giorni di chiusura. Così rischiamo il fallimento e i nostri quattro dipendenti, con famiglia e inquadrati regolarmente, rischiano di restare a casa”. È la protesta del pub "Dog Out" di piazza Municipio, rappresentato dal suo legale, l'avvocato Angelo Pisani.

La Questura di Napoli ha chiuso provvisoriamente per un mese il “Dog Out” di piazza Municipio, all'esterno del quale giovedì notte è avvenuto l'omicidio di Giovanbattista Cutolo, il musicista 24enne ucciso a colpi di pistola da un 17enne per futili motivi. Il provvedimento, firmato dal Questore Maurizio Agricola, è arrivato in base all'ex articolo 100 del Tulps, per “motivi di ordine pubblico e sicurezza” ed è motivato “a seguito di episodi che hanno determinato un grave allarme sociale, costituendo a tutt'oggi un inquietante e grave pregiudizio per l'ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini”. Il provvedimento, quindi, prescinde dalla responsabilità del titolare dell'esercizio.

I titolari: “Noi abbiamo chiamato la Polizia e collaborato”

I titolari del locale adesso chiedono di poter incontrare le istituzioni – “Ministro, Prefetto e Questore” – per poter “riaprire il locale nel rispetto del diritto al lavoro e per poter sfamare le loro famiglie”. “Chiediamo la revoca del provvedimento o almeno una sua riduzione – spiega l'avvocato Pisani – Ma anche di non essere additati come locale pericoloso, perché proprio loro hanno chiamato e collaborato con la Polizia e sono l’unica luce in tanto buio e abbandono. Un punto di riferimento per turisti e clienti in cerca di un po’ d’acqua e un panino".

"Pronti a costituirci parte civile"

"Chiederemo di costituirci parte civile contro i criminali, per solidarietà alla vittima e per chiedere ogni danno subito dai criminali che non sono certamente nostri clienti”, conclude l'avvocato Angelo Pisani, che aggiunge: “Il titolare è molto sconfortato. Ora vuole andare via da Napoli, perché non si può lavorare. Non solo hai paura dei banditi, ma c'è anche lo Stato che ti punisce”.

La decisione della Questura: “Locale chiuso un mese”

Ma perché il "Dog Out" è stato chiuso per 30 giorni? La decisione del Questore Maurizio Agricola è arrivata a seguito di una informativa della Squadra Mobile e richiama l'ex articolo 100 del Tulps, il "Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza".

Quest'ultimo prevede che:

Oltre i casi indicati dalla legge, il questore può sospendere la licenza di un esercizio, anche di vicinato, nel quale siano avvenuti tumulti o gravi disordini, o che sia abituale ritrovo di persone pregiudicate o pericolose o che, comunque, costituisca un pericolo per l'ordine pubblico, per la moralità pubblica e il buon costume o per la sicurezza dei cittadini.
Qualora si ripetano i fatti che hanno determinata la sospensione, la licenza può essere revocata.

Il locale, aperto anche di notte, si trova all'incrocio tra piazza Municipio e via Cristoforo Colombo, ed è meta di giovani della movida e di tanti turisti che arrivano dal porto e dalle navi da crociera.

La Questura di Napoli ha ritenuto di sospendere provvisoriamente la licenza anche a seguito di due episodi di violenza che si sono registrati all'esterno del locale.

L'ultimo, quello del 31 agosto 2023, è l'omicidio di Giovanbattista Cutolo “dopo una lite originatasi per futili motivi all'interno del locale” e poi conclusasi con la morte del musicista 24enne, ucciso a colpi d'arma da fuoco all'esterno del locale. Le forze dell'ordine hanno acquisito due video delle telecamere interne del pub, da cui è emerso che “due gruppi di giovanissimi, uno quello della vittima e il secondo dell'omicida hanno iniziato a litigare all'interno del pub, probabilmente per il parcheggio di uno scooter in prossimità del marciapiede prospiciente al pub.

Dalle immagini è stato individuato l'autore dell'omicidio, un minore amico al gruppo antagonista a quello della vittima. Poche ore dopo il fatto, rintracciato da squadra mobile e ha ammesso sue responsabilità nell'interrogatorio al sostituto procuratore della Repubblica del Tribunale dei Minorenni di Napoli, e ha fornito indicazioni che hanno consentito il recupero dell'arma”.

Il secondo episodio richiamato dalla Questura è avvenuto, invece, il 6 marzo scorso, quando “il pub è stato luogo di episodi violenti come la brutale rapina nelle prime ore del mattino con esplosioni di colpi d'arma da fuoco nei confronti di due avventori, ai quali furono sottratti due orologi preziosi di marca Rolex”.

Alla luce di questi episodi, la Questura ha ritenuto che sussistessero “le condizioni di rischio presupposto per la sospensione temporanea delle licenze per una situazione “obiettivamente pericolosa e prevedibilmente suscettibile di ulteriore aggravamento”.

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