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Covid 19

Nuovo Dpcm, in Campania è caos: alcuni negozi aprono. Lettera al prefetto: non multateli

Il nuovo Dpcm e la mancanza di informazioni dettagliate sulla Campania ha generato il caos tra i commercianti in attesa di capire se potranno o meno aprire per le vacanze di Natale. Per il cambio di “zona” dovremo attendere ancora, tuttavia ci sono esercenti che hanno aperto. Confesercenti scrive al prefetto: tolleranza e comprensione per queste attività, non multateli.
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Il nuovo Dpcm illustrato ieri sera dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte non fa cenno – e non poteva essere altrimenti  – al caso specifico della Campania. Fornisce una serie di norme a carattere generale che saranno "adagiate" sul quadro locale, ovvero sulle singole regioni, diversamente colorate a seconda dell'indice di gravità rispetto al contagio Covid-19: rossa, come la Campania oggi, arancione o gialla. Dunque ieri sera sono rimasti delusi molti fra coloro che si attendevano una notizia sulla regione e su un eventuale cambio di zona, in particolare i commercianti: passare da rossa ad arancione o gialla significa aprire negozi di abbigliamento e centri commerciali. Per un esercente non è cosa da poco: significa allertare i commessi e gli addetti ai magazzini e sincerarsi dell'operatività del negozio.

Dunque ieri sera il caos. Confesercenti e Confcommercio, due delle principali associazioni di categoria del commercio, hanno dovuto allertare a mezzo social i loro iscritti raccomandando di non aprire i negozi l'indomani. Qualcuno  a quanto apprende Fanpage.it l'ha fatto per protesta, altri nell'incertezza hanno optato per l'apertura e qualcuno potrebbe mentre scriviamo essere stato multato.

Nella mattinata di oggi, tuttavia, il quadro normativo era più chiaro: niente Pdf dei dpcm ‘contrabbandati' sulle chat di Telegram, niente siti internet sulle news Covid, niente canali all news: il decreto era ufficiale e riportava chiaramente come ci si sarebbe dovuti comportare:

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Le disposizioni delle ordinanze del ministero della Salute (compresa l'ultima che prorogava la zona rossa in Campania fino a ieri 3 dicembre)  valgono entro e non oltre il  dicembre. Ci saranno ordinanze ulteriori per modificare il quadro delle regioni. Per la Campania si attende oggi una notizia: il  venerdì è il giorno in cui solitamente vengono diffusi dall'Istituto Superiore di Sanità i dati del monitoraggio settimanale sui contagi da Nuovo Coronavirus. La Campania potrebbe essere riclassificata in zona arancione o in zona gialla: i contagi sono in calo e le terapie intensive sono meno ‘assediate' dei giorni scorsi. Tuttavia, come sempre sarà una decisione della politica che incrocerà i dati dei famosi "indicatori" a loro volta basati sui numeri diffusi dalle Asl locali e trasferiti alla Regione.

Oggi il presidente di Confesercenti Campania Vincenzo Schiavo ha inviato una lettera al Prefetto di Napoli, Marco Valentini chiedendo comprensione e tolleranza da parte delle forze dell’ordine in merito alla riapertura dei negozi:

Signor Prefetto, le comunicazioni del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, rilasciate in diretta ieri sera, illustrative delle misure contenute nel Dpcm approvato nella stessa giornata, hanno – non volendo – creato confusione e disagi agli operatori commerciali, soprattutto a quelli dei settori dell’abbigliamento e delle calzature, chiusi in queste settimane di zona rossa nella nostra Regione. L’affermazione, con relativo cartello esplicativo, dell’apertura da oggi di tutti i negozi in tutta Italia ha creato, in una categoria già duramente colpita dalle conseguenze della pandemia in atto, speranze, aspettative e dubbi interpretativi.

Temendo che qualche imprenditore, forte di questa affermazione, possa aprire in tutta buona fede la propria attività nella giornata di oggi, Le chiediamo  di diramare una nota alle forze dell’ordine, tenute al rispetto della normativa, che consigli la necessaria comprensione verso le attività nel caso aperte e che si comunichi a chi aprisse la propria attività l’esatta interpretazione della norma, chiudendo l’attività fino alla annunciata, nuova disposizione ministeriale e senza procedere alle dure sanzioni previste.

Poi c'è il caso di alcuni negozi – documentato da Fanpage.it  – che ben prima del Dpcm hanno continuato a vendere vìolando l'obbligo di chiusura, usando qualche stratagemma.

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