Nuovo colore, nuovi pezzi e nuove targhe: così l’officina “ripuliva” le auto rubate nel Napoletano
Il termine "ricondizionato" non è nuovo agli amanti della tecnologia: si usa, infatti, per quei prodotti usati – di solito smartphone, ma anche tablet e computer portatili – che vengono rimessi a nuovo e rivenduti a un prezzo inferiore a quello di listino. Nel Napoletano, ad Ottaviano per la precisione, un'officina in via San Domenico adibita anche a rivendita di veicoli applicava lo stesso procedimento alle automobili rubate: la scoperta è stata effettuata dai carabinieri della stazione di Ottaviano e da quelli della stazione Parco di Ottaviano, che hanno denunciato due uomini e una donna, tre fratelli titolari dell'attività.
I militari dell'Arma sono partiti da alcune voci che circolavano nella città alle pendici del Vesuvio proprio sulle attività illecite dell'autofficina e hanno voluto vederci chiaro. Durante le verifiche effettuate all'interno dell'attività, i carabinieri hanno così rinvenuto 4 auto che sono risultate rubate e 5 targhe associati ad altrettante vetture, anche loro risultate poi oggetto di furto. Ancora, i militari hanno sequestrato anche un forno per la verniciatura, che tra le altre cose era anche sprovvisto del sistema di aspirazione, immettendo così i fumi nell'atmosfera. Nel corso dell'ispezione dell'autofficina, poi, sono stati rinvenuti e sequestrati anche diversi cumuli di rifiuti speciali e diverse parti di auto di dubbia provenienza.
L'intera area su cui sorge l'autofficina, circa mille metri quadrati, è stata posta sotto sequestro, mentre i tre fratelli sono stati denunciati alla competente Autorità Giudiziaria per ricettazione di automobili e gestione illecita di rifiuti. Sono in corso accertamenti dei carabinieri sulle altre 22 automobili presenti nell'officina.