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Nuove antenne 5G a Napoli, il Comune chiede controlli sulle emissioni elettromagnetiche

La commissione Infrastrutture: “Chiarire come vengono fatti i controlli sulle emissioni elettromagnetiche”. Il caso dopo le segnalazioni di nuovi ripetitori al Vomero.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Immagine di repertorio
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Più controlli sulle emissioni elettromagnetiche dei ripetitori telefonici a Napoli, in particolare delle antenne 5G. La richiesta arriva dalla commissione Infrastrutture del Comune di Napoli, presieduta da Nino Simeone, che ha inviato una nota all’Assessore alla Salute Vincenzo Santagada e all'ufficio Controlli Ambientali, dopo "la segnalazione di tantissimi cittadini- spiega – allarmati per i potenziali rischi derivanti delle emissioni elettromagnetiche generate dai numerosi ripetitori telefonici, che risulterebbero essere circa un migliaio, installati soltanto in città, su diversi edifici, e alcuni a distanza di 50 metri l'uno dall'altro".

Chi fa i controlli a Napoli sul 5G

Ma chi fa i controlli a Napoli sulle antenne e sui ripetitori telefonici? "A seguito di interlocuzioni avvenute con l’ARPAC – scrive Simeone – ed il Servizio Controlli Ambientali del Comune di Napoli su tale materia, ho ritenuto doveroso approfondire la questione, perché non è del tutto chiara, soprattutto per quanto riguarda l'aspetto dei controlli periodici delle emissioni elettromagnetiche prodotte dagli stessi impianti. Ho chiesto pertanto, all'assessore alla salute e agli Uffici comunali competenti, quali siano le procedure di "controllo" che effettivamente vengono attuate sui ripetitori installati. Questa iniziativa non vuole essere un atto di accusa alle compagnie di telefonia, tutt'altro, ma ritengo sia indispensabile monitorare con maggiore frequenza questi impianti, per la tutela della sicurezza e della salute pubblica".

La vicenda è partita dopo la richiesta da parte di alcuni cittadini di chiarimenti sull'installazione di ripetitori sul tetto di un condominio all'Arenella.

Il 14 giugno scorso, l'Arpac "ha comunicato che ad essa spetta il parere di competenza in merito alla compatibilità elettromagnetica, ovvero la verifica del rispetto dei limiti previsti dalla normativa vigente sulla esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici e che “tale parere è prodotto sulla base dei dati (configurazione radioelettrica) indicati nell’istanza inoltrata dai Gestori agli uffici preposti del Comune e a questa Agenzia. Il parere di competenza (positivo o negativo) è quindi emesso a seguito di istruttoria dopo esame degli elaborati tecnici (AIE -Analisi di Impatto Elettromagnetico) con la verifica previsionale delle emissioni associate agli impianti da realizzare e/o modificare, attraverso un software dedicato in dotazione a questa Agenzia. I pareri emessi sono sempre inviati al Comune per il seguito di competenza”. In conclusione della citata nota, l’Ufficio si è dichiarato disponibile, compatibilmente con i carichi di lavoro e le risorse umane e strumentali a disposizione, ad effettuare “eventuali controlli mirati alla verifica dei campi elettromagnetici prevista dalla normativa vigente”.

Il 23 giugno il Servizio Controlli Ambientali in un'altra nota aggiunge:

"nell'ambito delle procedure di autorizzazione o modifica di impianti radioelettrici, effettua l'attività amministrativa di verifica degli atti acquisiti sotto il profilo formale/amministrativo e della congruenza tecnica degli stessi, acquisisce i pareri previsti dalla normativa e, quando necessario, provvede a richiedere i chiarimenti o integrazioni documentali anche ad altri Enti e/o servizi comunali, precisando che “gli aspetti relativi all'inquinamento elettromagnetico ed al controllo delle emissioni è di esclusiva competenza dell'ARPAC”.

Per Simeone, però, "tali riscontri, tuttavia, appaiono non esaustivi e non pienamente rispondenti alla finalità della richiesta inoltrata. Sulla scorta delle informazioni fornite, infatti, l’ARPAC si limiterebbe ad una mera verifica previsionale, basata sui dati indicati nell’istanza prodotta dai Gestori telefonici, delle emissioni associate agli impianti da realizzare, fondando su di essa il parere di competenza, che successivamente viene trasmesso al Comune per il seguito del procedimento autorizzatorio". "Non si chiarisce – aggiunge – se vengano poi effettuati dei controlli successivi sugli impianti autorizzati, mediante rilevazioni ufficiali dei livelli effettivi di emissioni elettromagnetiche. Inoltre, va tenuto conto anche della elevata concentrazione dei ripetitori telefonici, che si registra soprattutto in alcune aree del territorio cittadino". Da qui, la richiesta di chiarimenti su come vengano fatti i controlli.

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