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Vergogna i no-vax in piazza a Napoli, offesa a chi ha sofferto e a chi è morto per il Covid

I no-vax a Napoli non dovevano scendere in piazza men che meno nel giorno della Festa della Repubblica Italiana. La loro manifestazione è stata una offesa a chi si è ammalato e a chi è morto di Covid soprattutto a chi lo ha contratto ed è deceduto in questi ultimi mesi, magari ad un passo dal vaccino.
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È passata troppo sotto silenzio il fatto che si sia regolarmente svolta la manifestazione del Movimento 3V in piazza Dante a Napoli nel giorno della Festa della Repubblica, il 2 giugno. Non sarebbe dovuto accadere, non solo perché questi signori, in spregio ad ogni regola si sono presentati senza mascherina, volontariamente ma anche perché si tratta di un movimento dichiaratamente contro il vaccino Covid, come si può evincere dalle testimonianze raccolte da Fanpage.it.

Libertà di espressione? E chi la nega. Quattro gatti? In realtà un centinaio di persone se non di più, c'era. Ma la legge non è uguale per tutti? E perché se un ragazzo in strada può essere multato di 500 euro perché tiene la mascherina abbassata questa gente, impunemente, è potuta stare in piazza Dante – mica in una periferia dimenticata, senza problemi? Loro non si definiscono complottisti, poi portano in giro folli teorie sui vaccini fatti coi feti abortiti , le bufale sulla monetina che si calamita al braccio ‘vaccinato', la fake news folle sul 5G che ci controlla tutti.

I rappresentanti del ‘movimento' anti vaccinista non dovevano scendere in piazza a Napoli. Men che meno dovevano azzardarsi a farlo nel giorno così importante e simbolico della Festa della Repubblica Italiana. La loro manifestazione è stata una offesa a chi si è ammalato e a chi è morto di Covid soprattutto a chi lo ha contratto ed è deceduto in questi ultimi mesi, magari ad un passo dal vaccino.

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Giornalista professionista, capo cronaca Napoli a Fanpage.it. Insegna Etica e deontologia del giornalismo alla LUMSA. Ha una newsletter dal titolo "Saluti da Napoli". È co-autore dei libri "Il Casalese" (Edizioni Cento Autori, 2011); "Novantadue" (Castelvecchi, 2012); "Le mani nella città" e "L'Invisibile" (Round Robin, 2013-2014). Ha vinto il Premio giornalistico Giancarlo Siani nel 2007 e i premi Paolo Giuntella e Marcello Torre nel 2012.
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