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“Non porto immigrati sui miei pullman”: la denuncia dell’associazione Migranti e Rifugiati di Napoli

“Non porto migranti, se fossero stati lavoratori bianchi li avrei portati”. La denuncia del Movimento Migranti e Rifugiati di Napoli, che ha diffuso in Rete l’audio. A dirlo, il titolare di un’agenzia che avrebbe dovuto fornire gli autobus per partecipare ad una manifestazione a Roma.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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"Non porto migranti sui miei pullman". Così uno dei titolari di una ditta alla quale si era rivolto il Movimento Migranti e Rifugiati di Napoli per raggiungere Roma nella giornata di domani, venerdì 28 aprile, per una manifestazione ha risposto ad una delle organizzatrici. "Se fossero stati lavoratori bianchi li avrei portati", ha continuato l'uomo. Che alla domanda dell'organizzatrice "E quindi i pullman non li manda perché sono migranti?" ha risposto "Esattamente", aggiungendo poi in chiusura: "Denunciatemi".

L'audio della telefonata è stato pubblicato dagli organizzatori della manifestazione "Non sulla nostra pelle", che si terrà domani alle 14 in piazza dell'Esquilino a Roma per protestare contro il Decreto Cutro. La vicenda, racconta il Movimento Migranti e Rifugiati di Napoli, è accaduta oggi quando è arrivata la telefonata di una delle ditte che avrebbe dovuto fornire due dei dodici pullman in partenza dal capoluogo campano: il titolare ha spiegato senza troppi giri di parole che non avrebbero fornito i mezzi proprio perché destinati ai migranti. L'audio, diffuso in Rete, è diventato immediatamente virale.

"Questo è quello che ci siamo sentiti dire a 24 ore dalla manifestazione di domani da una delle compagnie di pullman che avrebbe dovuto garantire 2 veicoli per portare i manifestanti, e così 100 persone hanno appena perso il diritto di manifestare", spiegano in una nota gli organizzatori, aggiungendo che "per questa ditta il problema non è la manifestazione né i lavoratori, ma il fatto che siano migranti. Ricordatevi queste parole quando sentite dire che il razzismo non esiste, quando girate la faccia dall'altra parte se vedete un abuso, e ricordatevi queste parole che sono quelle di chi ha deciso da quale parte della storia stare", aggiungono ancora gli organizzatori.

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