Nel carcere carne cruda ripiena di droga: sequestro a Santa Maria Capua Vetere

Quasi cento grammi di hashish sono stati sequestrati all'interno del carcere di Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta: gli agenti della Polizia Penitenziaria li hanno trovati nei pacchi destinati ai detenuti, nascosti in fette di carne cruda. A rendere noto del ritrovamento dello stupefacente a Santa Maria Capua Vetere è il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (Sappe).
"Il personale in servizio nel settore colloqui – racconta il segretario nazionale, Emilio Fattorello – ha scoperto, nei pacchi diretti ai detenuti portati dai familiari, carne cruda farcita di hashish, con un sequestro di circa 100 grammi di stupefacente". I sindacalisti hanno spesso sottolineato la carenza di personale nel carcere sammaritano, situazione comune anche ad altre strutture detentive, che rende più difficoltoso il lavoro della Penitenziaria sia durante i controlli ai colloqui sia nell'ordinario e nella gestione dei detenuti, che al contrario sono quasi sempre in sovrannumero.
Non è la prima volta, e non solo nel carcere sammaritano, che la droga viene fatta entrare nascosta negli alimenti: qualche tempo fa, restando nell'ambito dei sistemi "classici", i poliziotti avevano trovato nei carceri di Poggioreale e di Avellino delle grosse fette di parmigiano da circa un chilo che erano state svuotate e riempite di stupefacente. Più tecnologico, invece, il metodo che prevede l'utilizzo della consegna tramite droni, anche queste spesso sventate dai controlli: droga e telefonini vengono fatti entrare sorvolando il perimetro del carcere e sfruttando la carenza di personale deputato ai controlli.