Napolitano Store, sequestro da 5 mln per il tiktoker dei cellulari: vendita in nero, truffa Iva e fatture false

Prodotti venduti in nero, a prezzi inferiori anche di 400 euro rispetto a quelli di mercato, con fatture false per poi giustificare contabilmente le vendite: è quello che contesta la Guardia di Finanza a Napolitano Store, il negozio di telefonia, elettrodomestici e informatica famosissimo anche sui social e gestito da Angelo Napoletano, 47 anni, anche lui molto popolare su TikTok.
L'operazione delle fiamme gialle è partita questa mattina, 18 settembre: è stato eseguito un decreto di sequestro preventivo di beni mobili e immobili per un valore complessivo di 5.740.561 euro, nei confronti sia della società, che ha sede a Casalnuovo di Napoli, sia del suo amministratore. Il provvedimento, emesso dal gip di Nola, arriva nell'ambito delle indagini dirette dalla Procura di Nola e svolte dai militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Napoli.
Le fatture false per le vendite in nero
Le indagini si concentrano su una presunta frode sull'Iva realizzata dalla società mediante l'emissione di fatture per operazioni inesistenti, senza applicazione dell'imposta, nei confronti di società "cartiere" che nei fatti esistevano soltanto solo formalmente ed erano prive di dipendenti e di operatività ed erano inadempienti agli obblighi tributari.
Secondo gli inquirenti le false fatture e l'evasione dell'Iva servivano a giustificare contabilmente la vendita dei prodotti a prezzi decisamente più bassi rispetto a quelli proposti sia dalla grande distribuzione sia dalle stesse società produttrici.
Le vendite in contanti e con banconote da cento euro
C'era però una condizione da rispettare per accedere ai vantaggi dei prezzi così bassi: era possibile, ricostruiscono ancora gli inquirenti, se il pagamento avveniva in contanti e preferibilmente con banconote da cento euro; questa modalità era stata mostrata anche in alcuni video di "Striscia la Notizia", che avevano poi portato a diverse risposte sui social da parte di Napolitano.
In questo caso al cliente veniva data una "bolletta" priva di validità fiscale, simile ad un normale scontrino, che era elaborata con un software gestionale apposito e su cui veniva indicato il codice IMEI del telefono venduto. Questa "doppia contabilità" permetteva di giustificare l'uscita della merce dal deposito, monitorare le vendite e assicurare l'eventuale sostituzione dei prodotti agli acquirenti.
La pubblicità su TikTok
La "Am Distribution Srl", società che gestisce Napolitano Store e di cui il 47enne Angelo Napolitano è amministratore, ha avuto in pochi anni quella che la Procura definisce "una esponenziale e anomala crescita del fatturato": da 2.2 milioni di euro nel 2017 a 20.8 milioni di euro nel 2023.
A sancire la popolarità del marchio, oltre ai prezzi estremamente vantaggiosi, anche la pubblicità su TikTok, dove Napolitano, oltre a mostrare i prodotti in vendita (senza nascondere la preferenza per i pagamenti in contanti), si è imposto anche come personaggio social.
Sequestrato anche yacht da 16.5 metri
Il decreto di sequestro preventivo riguarda beni mobili e immobili per quasi 6 milioni di euro; sotto chiave anche un immobile a Gianturco, Napoli Est, e uno yacht da 16.5 metri, entrambi intestati ad altre persone ma per la Finanza in realtà di Angelo Napolitano, che formalmente risulta nullatenente.
Il video scandalo in Consiglio Regionale con Rita De Crescenzo
Napolitano è stato protagonista, lo scorso 8 agosto, insieme alla tiktoker Rita De Crescenzo, di un video girato all'interno del Consiglio Regionale della Campania, in cui i due cantavano l'inno. nazionale sventolando il Tricolore e ballando insieme al consigliere regionale Pasquale Di Fenza, che per questo episodio è stato espulso da "Azione".