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Napoli, scuole pubbliche ancora chiuse a settembre a causa dei lavori: protestano centinaia di maestre

Protesta delle maestre di asili nido e scuole dell’infanzia pubbliche a Napoli. Manifestazione del Csa in piazza Municipio.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Scuole dell'infanzia comunali ancora chiuse per lavori a Napoli a pochi giorni dall'inizio dell'anno scolastico 2025-26. Scoppia la protesta delle maestre: in centinaia questa mattina, lunedì 8 settembre, si sono riunite in piazza Municipio, di fronte alla sede del Comune di Palazzo San Giacomo, nell'ambito della manifestazione indetta dal sindacato Csa. Cosa chiedono le insegnanti? "Le strutture vanno migliorate. Più sicurezza sui luoghi di lavoro e adeguamenti salariali con il riconoscimento del passaggio dall'area istruttori all'area dei funzionari, smart working per il personale amministrativo e di coordinamento, univocità organizzativa e funzionale tra le dieci Municipalità". Queste alcune delle rivendicazioni all'ordine del giorni dell'assemblea, spiega Francesca Pinto, della segreteria provinciale Csa.

Napoli, asili nido ancora chiusi: slitta l'apertura

Diverse le scuole pubbliche ancora chiuse a pochi giorni dall'inizio dell'anno scolastico, in Campania fissato per il 15 settembre. L'asilo nido comunale Maria Cristina di Savoia della III Municipalità, ad esempio, non riaprirà i battenti prima del 29 settembre, "per consentire il completamento dei lavori di ampliamento". In grande ritardo rispetto agli altri plessi napoletani. Mentre all'Istituto Salemi nella VI Municipalità i lavori di adeguamento non sono ancora ultimati.

Il CSA: "Il sindaco Manfredi intervenga sulle scuole"

In piazza con le insegnanti anche Franco Garofalo, segretario nazionale del Csa, che si rivolge direttamente al primo cittadino:

"Il sindaco Gaetano Manfredi oggi assuma un impegno chiaro con tutto il settore educativo. Finora, centinaia di lavoratori, con senso di responsabilità, hanno assicurato i servizi. Attendiamo risposte concrete alle tante richieste, più volte avanzate dalla nostra segreteria provinciale. Vogliamo ribadire la necessità di rafforzare ancora di più l'esigenza di dare a questo settore educativo un'omogeneità di livelli tra le aree. Più sicurezza sul lavoro, cosa già prevista nel contratto precedente, alla quale gli organi preposti del Comune non hanno dato seguito. A dicembre scade la possibilità di poter dare i giusti riconoscimenti a lavoratori che hanno sempre dato il proprio sostegno affinché Napoli avesse un servizio di qualità. Va scongiurato che qualcuno possa pensare di dare un servizio così prezioso per il Comune al privato, mortificando migliaia di famiglie che credono nell'istruzione pubblica. Siamo certi, conoscendo la sensibilità del Sindaco, che saprà dare le giuste risposte alla cittadinanza e ai tanti lavoratori che credono in lui".

Mentre Francesca Pinto, segretaria provinciale Csa, aggiunge:

Abbiamo apprezzato l'impegno da parte di questa Amministrazione in termini assunzionali per il settore 0-6 anni perché va nella direzione da noi auspicata e più volte esplicitata. Dobbiamo tuttavia evidenziare "criticità" che insistono su questo settore, la cui risoluzione risulta essere fondamentale per la sicurezza dei bambini, degli operatori tutti e del benessere lavorativo.

Il primo punto che sottoponiamo alla attenzione del sindaco e che riteniamo indispensabile riguarda l'internalizzazione di tutti quei nidi attualmente affidati ad una gestione indiretta, escludendo qualsiasi forma di privatizzazione o di esternalizzazione. Al fine poi di ampliare l'offerta all'utenza sarebbe opportuno effettuare un monitoraggio in tutte le scuole "statali" (la cui struttura ricordiamo essere di gestione comunale) al fine di convertire gli spazi disponibili, in ulteriori nidi o sezioni primavera, atti ad accogliere i nostri bambini. L'ampliamento dei posti per la fascia 0-3 rappresenta una vera necessità per le famiglie e consentirebbe anche al Sindaco di uscire dal commissariamento straordinario per il mancato raggiungimento degli obiettivi europei che prevedono di mettere a disposizione dei bambini almeno il 33% dei posti attraverso servizi pubblici.

Ma tra i problemi evidenziati c'è quello delle scuole ancora chiuse. Per il Csa, occorrono investimenti e interventi mirati sulle strutture scolastiche:

Bisogna tenere conto dei cambiamenti climatici legati alle elevate temperature, che spesso rendono insostenibile il microclima all'interno delle aule, delle piogge torrenziali che creano infiltrazioni nei soffitti e dedicare attenzioni e risorse particolari al fenomeno del bradisismo. È necessario un monitoraggio costante di tutti i nidi e di tutte le scuole, atto a verificare lo stato di sicurezza degli edifici, anche al fine di evitare quanto già accaduto in VI Municipalità. A tale proposito auspichiamo che i lavori previsti per sopperire alla chiusura delle scuole di quel territorio terminino in tempi utili all'avvio del nuovo anno scolastico, onde evitare ulteriori disagi ai bambini e ai genitori e arginando cosi anche la fuga dell'utenza verso il privato, vista l'assenza di risposte certe da parte dell'Amministrazione.

Infine, la questione stipendiale:

Oggi il personale educativo vive un profondo malessere dovuto all'inaccettabile disparità di trattamento economico a parità di mansioni, ruoli e responsabilità. Basti pensare che al momento sono pervenute all'Amministrazione circa 250 diffide da parte del personale interessato. Urge il riconoscimento del passaggio da istruttore a funzionario, vista la situazione paradossale che si è venuta a creare. Permane inoltre una mancanza di univocità in termini organizzativi e funzionali nonché di applicazione degli istituti contrattuali tra le Dieci Municipalità. Permane l'assenza di chiarezza di ruoli e competenze nella gestione degli operatori della Napoli Servizi, a fronte di un contratto ancora da definire. Ciò crea quotidianamente problemi al regolare funzionamento dei nidi e delle scuole dell'infanzia. Inoltre non è chiaro come si intende sostituire il personale della Napoli Servizi che via via sta andando in pensione.

Il CSA ha dichiarato lo stato di agitazione di tutto il settore educativo e scolastico: "Intraprenderemo tutte le azioni sindacali, le mobilitazioni, i ricorsi e le eventuali segnalazioni agli organi di vigilanza, per tutelare i diritti professionali, economici, di sicurezza e per garantire il corretto e regolare avvio dell'anno scolastico".

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