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Napoli, il cardiologo falsificava le cartelle cliniche per risultare in sala operatoria

Il cardiologo De Martino ai domiciliari: avrebbe falsificato cartelle di una clinica privata di Napoli per far risultare di avere eseguito interventi chirurgici. La difesa: “Estraneo alle accuse”.
A cura di Nico Falco
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Immagine di repertorio
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Avrebbe falsificato delle cartelle cliniche, facendo figurare di avere effettuato in prima persona delle operazioni chirurgiche in una clinica privata di Napoli, mentre in realtà quegli interventi erano stati svolti senza il suo diretto intervento, e avrebbe costretto degli infermieri a somministrare dei farmaci. È quello che è emerso nelle indagini del Nas dei Carabinieri a carico del professor Giuseppe De Martino, originario di Pagani, medico specializzato in cardiologia, che questa mattina è stato sottoposto agli arresti domiciliari in quanto gravemente indiziato di concorso in falso ideologico e materiale, violenza privata e violenza o minaccia per costringere a commettere un reato.

La misura cautelare, emessa dal gip, è stata eseguita oggi, 22 luglio, dai militari al termine di una complessa e delicata attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli – Seconda Sezione. L'interrogatorio di convalida ci sarà lunedì prossimo, 25 luglio; in quella circostanza, fa sapere l'avvocato Alfonso Mutarelli a Fanpage.it, il medico "chiarirà ogni aspetto".

La storia ricostruita dai carabinieri ricorda quella del film "Il prof. dott. Guido Tersilli primario della clinica Villa Celeste convenzionata con le mutue" in cui Alberto Sordi, nei panni del primario, faceva risultare che le operazioni fossero state eseguite da un luminare (Gustavo Azzarini, interpretato da Giovanni Nuvoletti) mentre in realtà in sala operatoria andava un giovane e talentuoso medico precario. Anche se nel caso specifico, ribatte la difesa, non ci sarebbe stato lo stesso obiettivo: se nel film lo stratagemma era utilizzato per incassare più denaro dai pazienti, nel caso del cardiologo gli interventi avvenivano sotto una convenzione che non prevedeva la presenza del medico ma della sua equipe.

La difesa: "Il prof De Martino estraneo alle accuse"

Difeso dall'avvocato Mutarelli, il professor De Martino si professa completamente estraneo alle accuse contestate. "Lunedì – spiega il legale, ascoltato da Fanpage.it – il dottore chiarirà ogni aspetto di questa vicenda per fugare ogni dubbio e per dimostrare che un medico può ordinare agli infermieri di somministrare un farmaco e che questo non costituisce violenza privata. Riguardo alla questione del falso nelle cartelle cliniche, chiariremo che, a prescindere dalla presenza, il dottor De Martino avrebbe ugualmente percepito il compenso pattuito perché il tipo di contratto che aveva con la Clinica Mediterranea prevedeva che ad operare sarebbe stata la sua equipe, cosa che è effettivamente avvenuta e per questo motivo, per indicare proprio l'equipe, veniva riportato sulle cartelle il suo nome. Questi falsi non avevano uno scopo di ottenere un indebito arricchimento, tanto è vero che non viene contestato questo".

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