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Napoli, è esploso il bubbone di gazebo e tavolini. Sequestri al Vomero, ci sono 9 tipi di accertamenti in corso

Stavolta è la Procura della Corte dei conti della Campania ad accendere un faro sull’occupazione di suolo da parte degli esercizi commerciali a Napoli: si indaga su concessioni, pagamento dei canoni, rispetto delle normative per spazi e materiali usati.
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I gazebo e dehors sottoposti a sequestro al Vomero
I gazebo e dehors sottoposti a sequestro al Vomero

A passeggiare lungo le due strade principali dello struscio del Vomero in queste ore del primo weekend di dicembre, è un susseguirsi di strisce di plastica bianche e rosse e fogli A4 stampati e appiccicati col nastro adesivo: «Manufatto sequestrato»; «Unità immobiliare sottoposta a sequestro giudiziario»; «Sottoposto a sequestro penale» e così via. Sembra la location di un film e invece è tutto vero: è scoppiato il bubbone di gazebo e tavolini esterni gestiti da bar, pub, pizzerie e ristoranti. Spazi che da almeno un lustro sono spuntati come funghi e via via hanno mangiucchiato metri su metri di isole pedonali; grandi strade da passeggio ridotte a vicoletti, panchine incastrate fra un dehors e l'altro, quel po' di vivibilità cittadina esistente e resistente sacrificata sull'altare della tipica frase-salvacondotto, l'alibi morale per ogni cosa: «L'importante è che si fatica».

Venerdì sera, il blitz: la Polizia Municipale ha iniziato a mettere sigilli ad una serie di strutture esterne ai locali, tra via Alessandro Scarlatti e via Luca Giordano. Ovviamente i sequestri non sono sentenze: i titolari degli esercizi avranno modo per ricorrere al provvedimento e chiederne revoca, se è il caso. «Tuttavia è impressionante – annota un esponente politico residente al Vomero -. Esercizi vicini, uno sequestrato e uno no. Significa che c'era quanto meno una profonda alterazione dei meccanismi concorrenziali tra furbi o presunti tali, e persone perbene».

L’intervento della Polizia Locale al Vomero / foto Ruben D’Agostino
L’intervento della Polizia Locale al Vomero / foto Ruben D’Agostino

Stavolta è la Procura della Corte dei conti a indagare

Cosa differenzia dunque questo blitz dagli altri della Municipale retta dal generale Ciro Esposito (che pure ci sono stati)? Stavolta la Polizia Municipale agisce su delega della Procura della Corte dei conti della Campania. È l'ingresso della magistratura contabile in questa vicenda a rendere tutto molto più interessante.

La Corte dei conti entra in gioco perché qui non si parla solo di abusi edilizi o violazioni amministrative, ma di soldi pubblici persi. Difatti, quando un locale installa gazebo o dehors più grandi di quanto concesso, o li tiene senza titolo, sta occupando suolo comunale senza pagare il canone dovuto (o pagandone meno del dovuto). Risultato: mancato introito per il Comune. Ovvero: danno erariale, il pane quotidiano della Corte dei conti che ha il potere di indagare e chiedere ai responsabili di risarcire la pubblica amministrazione. L'indagine in questione contesta un'eccedenza nell'occupazione di suolo pubblico ai concessionari nonché violazioni di carattere amministrativo e penale. L'ipotesi di danno erariale viene direttamente addebitata ai titolari degli esercizi di ristorazione situati nell'area pedonale del quartiere collinare.

Ci sono almeno nove tipi di accertamento in corso. Il primo è banalmente quello sulla superficie impegnata: i gazebo rispettano le dimensioni previste dai permessi? Poi la corrispondenza fra modalità di utilizzo e strutture: dehors, tavolini eccetera sono usati per quel che è scritto nel permesso? E ancora: le concessioni sono state rilasciate dopo l'iter giusto?

Durante il Covid, per consentire il distanziamento fra i tavolini, furono concesse deroghe per ampliare gli spazi esterni in uso agli esercizi commerciali. Questi spazi sono stati rispettati nel tempo o semplicemente anno dopo anno sono serviti ad aumentare i tavolini? Volumetrie, materiale e natura del gazebo (che devono essere di «facile rimozione», come prescrive la legge) sono rispettate? E infine: i titolari di queste strutture stanno pagando i canoni di concessione dei suoli all'Amministrazione comunale di Napoli o sono morosi?

Al Comune di Napoli  dopo il blitz di venerdì sera non ci sono altre prese di posizione. Idem alla Municipalità Vomero-Arenella dove tutto tace. Unico a levare una voce critica è Rino Nasti, consigliere di Europa Verde a Vomero-Arenella: chiede le dimissioni di Andrea Manto, assessore di quartiere ai Mercati e al Commercio: «L'assessore competente, nonostante i numerosi deliberati del consiglio, è risultato politicamente inottemperante ai suoi compiti – dice Nasti -. Si dovrebbe come minimo dimettere».

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