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Napoli, distrutto pannello in memoria delle vittime innocenti di camorra della Fondazione Polis

Uno dei pannelli affissi all’esterno della Fondazione Polis, fondazione della Regione Campania che si occupa delle vittime innocenti della camorra, è stato distrutto. “Noi non possiamo tacere e denunciamo tutto il nostro sdegno e il nostro dolore” ha scritto la Fondazione su Facebook, pubblicando la foto del pannello distrutto.
A cura di Valerio Papadia
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Distrutto uno dei pannelli che sono affissi all'esterno della Fondazione Polis, fondazione della Regione Campania per le vittime innocenti della camorra, che si trova proprio all'interno di Palazzo Santa Lucia, a Napoli, sede appunto dell'amministrazione regionale campana. La notizia è stata diffusa dalla stessa Fondazione che, su Facebook, ha pubblicato le foto del pannello distrutto e di com'era prima, quando era integro.

"Stamattina, nel recarci a lavoro presso i nostri uffici, siamo stati accolti da una bruttissima sorpresa: uno dei nostri pannelli, raffigurante la Sala della Memoria dedicata alle vittime innocenti della criminalità, è stato distrutto. Sentiamo l’esigenza di condannare quanto accaduto, che offende il valore del sacrificio di tutti gli innocenti colpiti dalla violenza criminale. Noi non possiamo tacere e denunciamo tutto il nostro sdegno e il nostro dolore" ha scritto la Fondazione Polis sui social network, a corredo delle fotografie pubblicate.

Il pannello danneggiato è quello sul quale campeggia la foto della "Sala della Memoria", una stanza che custodisce le fotografie di tutte le vittime innocenti della camorra, nonché la Mehari verde di Giancarlo Siani, l'automobile nella quale il giovane giornalista trovò la morte, vittima di un commando di fuoco della camorra il 23 settembre del 1985. La "Sala della Memoria" si trova all'interno del Pan, il Palazzo delle Arti di Napoli che sorge in via dei Mille. La "Sala della Memoria" fu inaugurata all'interno del museo partenopeo nel 2019, proprio in occasione del 34esimo anniversario della morte di Giancarlo Siani.

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