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Anche la camorra è tornata in presenza. La criminalità torna ad assediare Napoli

Servono più agenti in strada? Sicuramente. Serve anche che chi vive quei territori ci metta la faccia e vada a denunciare.
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La camorra non se n'è mai andata da Napoli, ma negli ultimi due anni era meno evidente la stretta al collo della città: senza turisti la criminalità predatoria – che poi è mossa da dinamiche di controllo del territorio camorristiche – aveva cercato altro da fare, nel vasto ufficio di collocamento della malavita.

Ora, invece, con l'estate alle porte, il sole, la riapertura post-pandemia, Napoli risente mancare il fiato: la camorra «torna in presenza» post Covid, esattamente come tutte le altre attività. Parcheggiatori abusivi, bande di rapinatori "specializzati" in turisti e poi il racket delle estorsioni che torna ad esigere come ai vecchi tempi se non di più.

Le vicende di cronaca nera sono tante e hanno ancora più risalto d'un tempo per un motivo semplice: ormai chiunque, davanti a fatti del genere, impugna lo smartphone e fa un videoRissa a Marechiaro col figlio del boss che accoltella un coetaneo adolescente; rissa a Posillipo in spiaggia con uno che tenta di affogare l'altro; moto che si fionda su un tavolino ferendo cameriera e turisti a Forcella. Sono solo tre episodi delle ultime ore. Ne avremo molti altri nel corso di quest'estate.

Tante, tantissime segnalazioni viaggiano su internet, poche, pochissime invece quelle negli uffici di commissariati o caserme dei carabinieri. Molta gente non denuncia, preferisce far video per Tik Tok o lamentarsi a mezzo social network: le forze dell'ordine a Napoli costrette a "rincorrere" notizie di reato sui social. Cade anche il falso mito della videosorveglianza che a tutto pone rimedio: mettere telecamere ovunque non debella il problema se poi quelle telecamere non corrispondono a persone che denunciano. Servono più agenti in strada? Sicuramente. Serve anche che chi vive quei territori ci metta la faccia e vada a denunciare.

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Giornalista professionista, capo cronaca Napoli a Fanpage.it. Insegna Etica e deontologia del giornalismo alla LUMSA. Ha una newsletter dal titolo "Saluti da Napoli". È co-autore dei libri "Il Casalese" (Edizioni Cento Autori, 2011); "Novantadue" (Castelvecchi, 2012); "Le mani nella città" e "L'Invisibile" (Round Robin, 2013-2014). Ha vinto il Premio giornalistico Giancarlo Siani nel 2007 e i premi Paolo Giuntella e Marcello Torre nel 2012.
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