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Napoli, 17enne pugnalato con cocci di bottiglia in pieno giorno: presi gli aggressori, sono tre 14enni

I carabinieri hanno individuato i responsabili dell’aggressione al 17enne avvenuta martedì 28 ottobre scorso all’Arenaccia.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Immagine di repertorio
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Circondato e pugnalato in parti vitali del corpo con cocci di bottiglia. Ha rischiato di morire il ragazzo di 17 anni, assalito in pieno centro a Napoli, nel pomeriggio di martedì scorso, 28 ottobre. Il giovane è stato aggredito da alcuni coetanei in via don Giovanni Bosco, nel quartiere Arenaccia, nei pressi di piazza Carlo III. Per fortuna, l'intervento tempestivo dei soccorsi è riuscito ad evitare il peggio ed a salvargli la vita. Gli aggressori, invece, si erano dileguati nel nulla. Ma grazie alle indagini lampo dei carabinieri in pochi giorni si è riusciti ad individuarli. Nei guai tre ragazzini tra i 14 e i 15 anni, compagni di scuola, ma non di quello frequentato dal 17enne. I tre sono stati rintracciati e denunciati dai militari dell'Arma del nucleo operativo della compagnia Napoli Stella. Sono ritenuti i presunti responsabili dell'aggressione del 28 ottobre al loro coetaneo: devono di rispondere di tentato omicidio in concorso e porto di armi e oggetti atti ad offendere.

I carabinieri hanno individuato i responsabili dell'aggressione al 17enne

Il ragazzo di origini egiziane, secondo quanto ricostruito, era stato assalito con dei cocci di bottiglia e colpito con alcuni fendenti. È stato ricoverato all'ospedale Vecchio Pellegrini della Pignasecca. Le ferite – da relazione medica – hanno interessato zone del corpo che, se non soccorse tempestivamente, ne avrebbero potuto causare la morte. Le ininterrotte indagini dei carabinieri coordinati dalla Procura per i minorenni di Napoli, effettuate grazie alle analisi delle immagini dei sistemi di videosorveglianza della zona, hanno permesso di ricostruire la vicenda. I tre indagati – hanno rispettivamente 14 e 15 anni e sono tra loro compagni di scuola – avrebbero aggredito la vittima e un suo amico coetaneo per motivi ancora da chiarire. Le vittime non frequentano lo stesso istituto scolastico.

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