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Muore lo storico chef Salvatore Calce, lutto a Ravello

Morto a Ravello lo chef Salvatore Calce: era stato tra i pionieri della ristorazione nella costiera amalfitana. Aveva fondato 63 anni fa assieme alla moglie il ristorante “Salvatore Ravello 1958”, dove ancora oggi amava cucinare assieme ai figli Luca e Pino. “Le storie che parlano di Salvatore sono le più belle, cresciute a pane e fantasia”, si legge sui profili social del ristorante.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Morto lo storico chef Salvatore Calce: era stato uno dei pionieri della ristorazione nella Costiera Amalfitana, aprendo ben 63 anni fa il proprio ristorante assieme alla moglie, attività ancora oggi uno dei punti di riferimento gastronomici dell'intera costiera, il "Salvatore Ravello 1958", nel cui nome appunto porta quello del fondatore, quello della città su cui campeggia, e quello di fondazione.

Nonostante l'età avanzata, Salvatore Calce fino all'ultimo ha vissuto l'attività gastronomica da lui avviata assieme alla moglie: con lui, oggi, i figli Luca e Pino, oltre all'intera famiglia, cresciuta letteralmente tra i fornelli. E proprio sulle pagine social del ristorante è stata a lui dedicato un toccante addio, correlato anche dalle immagini dello chef Salvatore Calce sorridente all'interno dell'attività da lui avviata. "Salvatore è il nostro sapore più intenso, è l'emozione più vera. È la storia, la tradizione e la continuità. È quel sorriso dolce, la costanza e la passione: Salvatore è l’ingrediente segreto", si legge in un lungo post a lui dedicato sulla pagina social del ristorante, "Salvatore è quello sguardo limpido e sincero carico di amore. Che parla di noi, dal 1958". Questo il lungo commiato pubblicato sulla pagina social del ristorante "Salvatore Ravello 1958":

Le storie che siamo riusciti a raccontare, le abbiamo lette nei tuoi occhi. Ci hai parlato con il cuore, con le emozioni, i silenzi. Abbiamo messo insieme parole, ricordi, ingredienti e sensazioni. Con le tue mani abbiamo toccato posti, antiche tradizioni. Mani segnate dal tempo, mai stanche, pronte ad accogliere e dare. Pronte a insegnare, afferrare. I tuoi occhi, proprio quelli lì, che hanno l’infinito. Il colore del cielo, il riflesso del mare. Con l’eleganza e il garbo di un uomo d’altri tempi ci hai portati in mondi immensi, esplorati con la passione, la fatica di costruire un posto che sa di casa, sa di famiglia. Amalgamati con la semplicità, conditi da profumi che resteranno eterni. Momenti preziosi, oro e arcobaleno. Le storie che parlano di Salvatore sono le più belle, cresciute a pane e fantasia. Innovazione e dedizione. È questo l’ingrediente segreto, i tuoi occhi buoni che sorridono illuminandosi di meraviglia. Rituali del cuore si muovono oggi senza sosta, battono intensi, precisi. Sei la storia più vera, Salvatore. Nei tuoi occhi, ogni cosa. Ci rivedremo. E come ci dicesti quel giorno, deve andare ad incastro. E tu, sei e sarai un incastro perfetto di bellezza e pienezza.

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