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Covid 19

Angri, centinaia di giovani assembrati in piazza fino a notte senza mascherina

Centinaia di giovani assembrati fino a notte nella piazza di Angri, in provincia di Salerno, ieri sera, con musica ad alto volume e alcol. Non rispettato il distanziamento per il Covid19 e il coprifuoco. Molti erano anche senza mascherina. Lettera dei comitati dei residenti a sindaco, Prefettura e Procura della Repubblica.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Centinaia di giovani assembrati fino a notte nella piazza di Angri, in provincia di Salerno, ieri sera, con musica ad alto volume e alcol. Non rispettato il distanziamento per il Covid19. Molti erano anche senza mascherina, come si vede nei video che stanno circolando in rete. Un via vai continuo di ragazzi che si sono intrattenuti anche oltre la mezzanotte, quindi dopo il coprifuoco delle 23, nella pubblica strada, come segnalato dai cittadini. "Una situazione insostenibile – denunciano i residenti, che va avanti ormai da tempo e che neppure la pandemia è riuscita a fermare". Tanto che il 6 maggio scorso, attraverso il Comitato per la Vivibilità Cittadina, è stata inviata una lettera al sindaco e al comandante della Polizia Municipale di Angri, al Prefetto e al Questore di Salerno e alla Procura della Repubblica di Nocera Inferiore per chiedere un intervento immediato per risolvere la situazione.

I comitati dei residenti scrivono a Prefettura e Procura

Nel mirino dei comitati soprattutto la piazza del centro storico e la via di Mezzo con le strade adiacenti, gettonatissime per la movida notturna, prese d’assalto soprattutto nel weekend da centinaia di giovani, che frequentano i baretti e poi si intrattengono in strada fino a notte fonda. Cosa chiedono i residenti? Di prevedere “la chiusura delle attività commerciali inquinanti ed in ogni caso la inibizione di ogni ulteriore immissione acustica dalle 22,00 alle 06,00 del giorno dopo di ogni giorno della settimana nell’attesa dell’adozione di un piano di risanamento acustico di Via di Mezzo”. Il rispetto, poi, “dei limiti di legge per l’inquinamento acustico”. E, infine, nel periodo della pandemia del Coronavirus, una “stretta sorveglianza volta ad impedire gli assembramenti in violazione delle vigenti disposizioni sanitarie sia Statali che Regionali”.

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