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Napoli, minaccia la figlia lesbica: “Devi cambiare cognome”, e prova a sfondare la porta di casa

Un uomo di 51 anni è stato arrestato a Napoli, stalking e minacce alla figlia lesbica: “Devi cambiare cognome”, e tenta di entrare in casa sfondando la porta.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Prima le minacce verbali, poi quelle fisiche: un uomo di 51 anni è stato arrestato a Napoli c0n l'accusa di atti persecutori e maltrattamenti in famiglia. L'uomo infatti non avrebbe accettato l'orientamento sessuale della figlia, che sembrerebbe essere stato già oggetto di violente discussioni in famiglia, chiedendole addirittura di cambiare cognome. Tutto è accaduto nelle scorse ore, nella zona di Santa Chiara, nel pieno centro storico di Napoli, dove la ragazza, 24 anni, lavora in un bar. Qui si è presentato l'uomo, iniziando a provocarla e ripetendole appunto di dover cambiare il proprio cognome, per poi allontanarsi.

Dopo che ore dopo, tuttavia, l'uomo si è recato presso l'abitazione dove vivono madre e figlia, iniziando a "bussare" veementemente, prendendo a pugni la porta e minacciando le donne all'interno per farlo entrare. Nel frattempo, sono stati avvisati i carabinieri della compagnia Centro, già in strada per i controlli di routine del centro storico.

Arrivati sul posto, gli agenti hanno sorpreso il 51enne mentre tentava di sfondare la porta d'ingresso dell'abitazione dove la 24enne, nel frattempo, si era barricata. Ma neanche la presenza dei carabinieri ha "calmato" l'uomo, che ha continuato a minacciare di morte la figlia perfino davanti ai militari dell'Arma. Alla fine, l'uomo è stato prima bloccato e poi arrestato, per essere quindi trasferito in carcere e dovrà ora rispondere di atti persecutori e maltrattamenti in famiglia.

Antinoo Arcigay Napoli: "Pronti ad offrire tutto il supporto necessario"

Sulla vicenda è intervenuto anche Antinoo Arcigay Napoli, con una lunga nota del presidente Antonello Sannino, che si è detto pronto ad offrire "tutto il supporto di cui avrà bisogno" alla ragazza, e di essere pronti anche a costituirsi parte civile nel processo: «L’ennesimo, gravissimo episodio di lesbofobia in famiglia che si registra sul nostro territorio ci lascia sgomenti e ci spinge a ribadire con ancora più forza la necessità di un cambiamento culturale profondo. Come Antinoo Arcigay Napoli, ci mettiamo sin da ora a completa disposizione della ragazza per offrirle tutto il supporto di cui avrà bisogno, sia dal punto di vista umano che legale e psicologico».

Il responsabile napoletano di Arcigay racconta che questo non è che l'ultimo di una serie di casi avvenuti in città, come quello di gennaio scorsso: « Come già avvenuto in altri drammatici casi, ultimi tra questi quello del ragazzo di 16 anni di Poggioreale brutalmente picchiato dal padre o la violenta aggressione subita da due ragazze trans nei Quartieri Spagnoli, Antinoo Arcigay Napoli valuterà di costituirsi parte civile anche in questo processo. La violenza generata dall’omofobia e dalla transfobia è una ferita per tutta la società e intendiamo combatterla in ogni sede possibile».

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