Metro Linea 1 Napoli, partite le navette tra Piscinola e Colli Aminei fra caos e ritardi

Non è iniziato nel migliore dei modi il primo giorno di chiusura delle stazioni di Piscinola, Chiaiano e Frullone della Linea 1 della metropolitana di Napoli, che riapriranno direttamente fra tre mesi. I tempi di percorrenza con le navette sostitutive, come del resto facilmente prevedibile, si sono allungati, costringendo gli utenti a vere e proprie prosopopee per raggiungere il posto di lavoro o rientrare a casa.
Che sarebbe stato un battesimo del fuoco, lo si era capito fin dal mattino: l'Azienda Napoletana Mobilità che gestisce la tratta ha garantito almeno lungo la tratta che da Piscinola va al Centro Direzionale un servizio minimo che va dalle 6 alle 8 del mattino (ma non nell'altro senso). E così tutti quelli che dalla zona nord di Napoli dovevano spostarsi per lavoro hanno letteralmente invaso le banchine di Piscinola, Chiaiano e Frullone, riempiendo di fatto i vagoni sin dalla partenza. Delle otto corse programmate in due ore, ne è saltata solo una e per pura casualità: un dipendente in malattia. Ma i problemi veri sono iniziati subito dopo.
Da trenta minuti a un'ora per arrivare a Piscinola: pendolari inferociti
Le navette sono previste infatti ogni dieci minuti circa: ma dai Colli Aminei a Piscinola, una tratta che normalmente in metro si percorre in 3-4 minuti al massimo, è quasi decuplicata. Il tempo di percorrenza, infatti, sale fino a 45-50 minuti nelle ore di picco, ovvero nel primo pomeriggio, quando le strade, e in particolare via Toscanella, sono congestionate dal traffico. Non aiuta neppure l'inciviltà dei cittadini, che talvolta con le automobili parcheggiate in doppia fila fanno restringere ancora di più la carreggiata. Come spiegato a Fanpage.it da alcuni pendolari, ieri per arrivare a Piscinola dal Centro Storico c'è voluta un'ora. "Se prima c'era da aspettare solo metropolitana che, una volta arrivata, poi non aveva più ostacoli", spiega una di loro a Fanpage.it, "ora è un caos. Prima, prendendo la metropolitana a Piazza Garibaldi, in mezz'ora massimo si arrivava a Piscinola. Ora invece giunti ai Colli Aminei (e dunque dopo circa 27-28 minuti di corsa, ndr.), bisogna uscire, attendere la navetta, quindi immettersi nel traffico di via Toscanella e dopo altri 30 minuti si arriva a Piscinola".
Le proteste dei cittadini: "Navette? Decisione inadeguata"
Tempi di percorrenza, dunque, raddoppiati. La speranza è che con l'avanzare dei giorni, la città inizi a svuotarsi per le vacanze estive, ma in realtà negli ultimi anni questo fenomeno non si è quasi avuto, anche per il grande afflusso di lavoratori, molti dei quali pendolari, che fanno parte del settore alberghiero e della ristorazione. Come prima giornata, dunque, per i pendolari è stato un piccolo inferno. Non a caso già nei giorni scorsi, associazioni di quartiere avevano protestato duramente contro questa scelta del Comune di Napoli di chiudere per tre mesi le stazioni di Piscinola, Chiaiano e Frullone, che puntavano il dito proprio contro le navette sostitutive che, a loro detta, "come già dimostrato in passato, non riescono a garantire corse puntuali e frequenti, restando troppo spesso bloccate nel traffico. Una soluzione inadeguata, pensata senza tener conto delle reali esigenze dei cittadini", ricordando che nell'area interessata dalla chiusura vivono circa "un milione di cittadini tra lavoratori, studenti e pendolari", soprattutto tra Scampia, Chiaiano, Mugnano, Marano, Giugliano, Calvizzano, Villaricca, Qualiano e molti altri comuni dell’area metropolitana nord.