Medici e infermieri con le bodycam contro le aggressioni: l’iniziativa all’ospedale di Aversa

Così come si discute del loro utilizzo per le forze dell'ordine – come accade già in molti Paesi all'estero – si parla spesso di usare le bodycam, le telecamere che si attaccano al corpo e riprendono il "punto di vista" di chi le indossa, anche per gli operatori sanitari, spesso vittime di aggressioni da parte di pazienti o di familiari di questi. Un'idea che trova la sua realizzazione, anche se al momento in via sperimentale, al Pronto Soccorso dell'ospedale San Giuseppe Moscati di Aversa, nella provincia di Caserta, dove medici, infermieri e operatori socio-sanitari saranno dotati proprio di bodycam al fine di prevenire e scoraggiare le aggressioni.
L'iniziativa è stata fortemente voluta dall'Asl di Caserta, su input del direttore generale Amedeo Blasotti e del direttore amministrativo Giuseppe Tarantino. "Oltre ad esserci attivati su corsi di formazione per la prevenzione delle aggressioni, questo delle bodycam è un ulteriore tentativo per tutelare dei lavoratori" ha dichiarato Blasotti.
Come funzionano le bodycam per gli operatori sanitari
Le telecamere, agganciate al corpo degli operatori sanitari, consentono di registrare in tempo reale le interazioni con pazienti e rispettivi accompagnatori. Il sistema è integrato con un software in grado di gestire i contenuti registrati, visualizzarli, archiviarli; personale autorizzato potrà selezionare i file ed estrarli su richiesta dell'Autorità Giudiziaria in caso di situazioni critiche. In caso di pericolo, inoltre, le bodycam sono dotate anche di un pulsante di SOS che consente di inviare una richiesta di aiuto.