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Mattarella inaugura la Scuola di Magistratura a Napoli: “Processi siano più agili e moderni”

Oggi il presidente Mattarella ha partecipato all’inaugurazione della Scuola Superiore di Magistratura a Castel Capuano, a Napoli.
A cura di Nico Falco
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"In questi ambienti si è affermata l'importante Scuola dei giuristi napoletani, che affonda le proprie radici nella prima università ‘laica' istituita nel 1224 da Federico II, con il dichiarato scopo di formare il gruppo dirigente necessario per il governo dello Stato". Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che questa mattina è intervenuto nello storico edificio di Castel Capuano, a Napoli, per presenziare alla cerimonia di inaugurazione della sede della Scuola Superiore della Magistratura e alla presentazione dell'anno formativo 2023.

All'appuntamento hanno preso parte il ministro della Giustizia Carlo Nordio, il vicepresidente del Csm Fabio Pinelli e il presidente della Scuola, Giorgio Lattanzi. Nel corso del suo intervento, il presidente della Repubblica ha sottolineato la necessità di snellire i processi per rendere il sistema giudiziario più efficiente:

È indispensabile che il processo, sia civile sia penale, divenga strumento più agile e moderno per perseguire adeguatamente gli obiettivi per i quali è predisposto. Occorre che Governo e Parlamento, magistratura e avvocatura, si impegnino per conseguire questo risultato

Mattarella ha inoltre ricordato l'importanza di Castel Capuano per la storia del Diritto: è sede giudiziaria già dal 1540, quando ospitava le Corti di Giustizia civili e criminali, ed lì sono stati gli uffici giudiziaria di Napoli dal 1861 fino a pochi anni fa, quando sono stati spostati al Centro Direzionale. Sottolineando che "l'indipendenza della magistratura è patrimonio irrinunciabile dello Stato di diritto e della democrazia costituzionale", ha poi aggiunto:

La Scuola Superiore, sin dalla sua istituzione, ha accompagnato i giudici ed i pubblici ministeri nella loro formazione iniziale e in quella permanente, avendo cura di elaborare percorsi di alta qualità, anche in tema di etica giudiziaria. La stessa magistratura ha dimostrato, anche recentemente, di essere capace di agire – con determinazione e senza timidezza – nei confronti dei magistrati ritenuti responsabili di gravi reati nell'esercizio delle funzioni. Va doverosamente ricordato quanto sarebbe preferibile prevenire ogni forma di malcostume interno, attraverso un più attento esercizio dei compiti di vigilanza, evitando grave discredito che potrebbe ricadere sull'ordine giudiziario e far dubitare dell'integrale assolvimento dei doveri d'istituto.

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