Marche da bollo e soldi “spariti”, arrestato un cancelliere della Procura di Napoli Nord

Marche da bollo "riciclate" e fatte sparire, per poi essere rivendute. Ma anche soldi che venivano versati proprio per l'acquisto delle marche da bollo stesse, a loro volta spariti. Le accuse nei confronti di un cancelliere del Tribunale di Napoli Nord sono quelle di peculato: l'arresto è avvenuto nella giornata di oggi da parte della Guardia di Finanza di Aversa. L'uomo si trova ora in regime di arresti domiciliari, dopo l'ordinanza emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale presso la stessa Procura della Repubblica di Napoli Nord.
Le accuse di peculato nei confronti dell'uomo
Secondo quanto ricostruito dalle indagini, l'uomo, cancelliere presso la Procura di Napoli Nord presso l'ufficio Trattamento Informatico Atti Processuali (TIAP), avrebbe sfruttato proprio la sua carica di cancelliere per appropriarsi in maniera illecita sia delle marche da bolle che non sarebbero state apposte (o talvolta ristaccate) dai fascicoli, sia di somme di denaro che gli avvocati versavano per acquistare le stesse marche, che sarebbero poi state rivendute. Complessivamente, secondo gli inquirenti, l'uomo sarebbe arrivato a guadagnare circa 6.500 euro al mese.
Il sequestro preventivo di quasi 150mila euro
Nell'operazione di oggi che ha portato all'arresto dell'uomo da parte delle Fiamme Gialle è scattato anche il sequestro preventivo di 92mila euro in somme liquide ed altri 47mila euro in buoni postali. Secondo il giudice per le indagini preliminari, infatti, ci sarebbe una forte sproporzione patrimoniale tra il reddito lecito dell'uomo accusato di peculato ed i suoi beni accumulati.