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Striscioni in memoria dei presunti rapinatori investiti e uccisi venerdì sera a Marano

Striscioni e post sui social per ricordare i due presunti rapinatori rimasti uccisi venerdì sera: le immagini diffuse dal consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli. Inquirenti intanto al lavoro per cercare di ricostruire i fatti: Giuseppe Greco, che si era presentato spontaneamente in caserma, nega tutto ma resta l’unico indagato per omicidio volontario.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Lo striscione apparso sui social per Ciro Chirollo.
Lo striscione apparso sui social per Ciro Chirollo.

Spuntano striscioni e post sui social per i due presunti rapinatori rimasti uccisi venerdì sera, al termine di un ancora poco chiaro incidente avvenuto a Marano di Napoli. Mentre la dinamica dei fatti resta poco chiara e con gli inquirenti che battono ogni pista, sui social sono apparse foto e post per ricordarli. Ma nel Rione 219 di Sant'Antimo, la città da cui sia Ciro Chirollo sia Domenico Romano provenivano, sono apparsi anche striscioni a loro dedicati. "Resterai per sempre nei nostri cuori, Ciro vive" si legge su uno di questi, affisso all'esterno di campetto da calcio del quartiere.

Le immagini di striscioni e post di commiato sono state diffuse dal consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli sui propri canali social. E la Rete, come sempre, si è divisa tra chi ha sottolineato di "comprendere il dolore della famiglia" e chi invece ha criticato il tutto, giudicandolo una sorta di "sostegno morale" verso i due presunti rapinatori.

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Come sia andata davvero venerdì sera a Marano di Napoli, intanto, è ancora un mistero o quasi: l'ipotesi più accreditata è quella della rapina finita in tragedia. Chirollo e Romano avrebbero minacciato con una pistola il conducente di una smart, Giuseppe Greco, 25 anni, incensurato, per rubargli il Rolex di ventimila euro dal polso. Poi lo stesso avrebbe inseguito a bordo dell'automobile i due, finendo per speronarli e procurare l'incidente nel quale i due uomini sono morti. Greco, indagato per omicidio volontario, ha però fornito una versione dei fatti diversa: dopo essersi presentato spontaneamente alle forze dell'ordine, avrebbe parlato di un furto anche della propria Smart e che dunque ad aver provocato il tragico incidente non sarebbe stato lui. Massimo riserbo da parte degli inquirenti, che seguono ogni possibile pista.

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