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Marano, quadri donati dal boss alla chiesa: l’arcivescovo Battaglia li fa rimuovere

L’arcivescovo di Napoli Domenico Battaglia ha ordinato la rimozione di due quadri, custoditi nella chiesa di Maria Santissima della Cintura e della Consolazione a Marano: i due dipinti erano stati donati alla chiesa dal boss Lorenzo Nuvoletta. L’arcivescovo ha ordinato che vengano affissi due quadri raffiguranti gli stessi soggetti.
A cura di Valerio Papadia
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Un segnale forte quello che ha voluto lanciare l'arcivescovo di Napoli Domenico Battaglia che, in una chiesa della provincia partenopea, ha ordinato la rimozione di due quadri donati da un boss della camorra. Nella chiesa di Maria Santissima della Cintura e della Consolazione, a Marano, nella provincia di Napoli, l'arcivescovo Battaglia ha infatti ordinato la rimozione di due dipinti, uno raffigurante la Beata Vergine Maria di Pompei, l'altro Santa Rita, che erano stati donati da Lorenzo Nuvoletta, dell'omonimo clan. I quadri, infatti, erano accompagnati da una targa, sulla quale era incisa la scritta: "A devozione di Lorenzo Nuvoletta". Battaglia ha ordinato la sostituzione con due dipinti raffiguranti gli stessi soggetti.

Tra Napoli e provincia, nell'ultimo periodo, le forze dell'ordine si stanno adoperando per rimuovere quadri, striscioni, altarini e murales dedicati a boss e criminali. Ad esempio, dopo molto discutere, è stato cancellato a Napoli il murales dedicato a Luigi Caiafa, il 17enne ucciso da un poliziotto il 4 ottobre del 2020 mentre tentava una rapina.

Un altro segnale forte, l'arcivescovo Domenico Battaglia l'ha dato in occasione dell'inaugurazione della Settimana Santa per la Pasqua, quando ieri, lunedì 29 marzo, ha celebrato la Santa Messa all'interno dello stabilimento Whirlpool di via Napoli Est. "Ho voluto essere qui nel primo giorno della Settimana Santa. La cosa più importante è stare accanto alla santità delle lacrime che sono sacre e accanto alle infinite croci di oggi, dove Cristo continua a essere crocifisso. Qui Cristo continua a essere crocifisso, nella vostra carne e nella vostra vita si ripete la passione di Cristo" ha detto l'arcivescovo partenopeo durante l'omelia.

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