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Macchie nere in mare a Posillipo, la colpa è del caldo forte e delle alghe

Le analisi dell’Arpac sul mare di Posillipo dopo le chiazze marroni e le schiume degli scorsi giorni: “Notevole quantità di rifiuti vegetali e plastica con presenza di chiazze e strie di schiuma densa e di colore marrone”, ma “è da escludere la contaminazione fecale”. Le macchie scure “dovute probabilmente alla proliferazione di alghe, favorita dal quadro meteorologico con caldo e venti deboli”.
A cura di Pierluigi Frattasi
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“Il mare di Posillipo inquinato da rifiuti e plastica”. È quanto emerge dalle analisi dell’Arpac, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Campania, che ha esaminato lo specchio d’acqua antistante Coroglio dove nelle scorse settimane è stata segnalata dalle associazioni la presenza di rifiuti e macchie marroni e nere, con schiuma e liquami. L’Arpac, che ha eseguito i prelievi dei campioni il 22 giugno scorso, conferma la presenza di inquinamento da plastica e rifiuti, ma esclude l’inquinamento fecale: “Le macchie marroni e la schiuma dovute probabilmente alla proliferazione di alghe, favorita dal clima caldo e con venti deboli di questi giorni”.

La relazione dell’Arpac sul mare a Posillipo

Nella relazione dell’Arpac Campania inviata al Wwf di Napoli ieri, 1 luglio 2021, si espongono i risultati dei controlli ambientali area marina prospiciente collina Posillipo. Le analisi sono partite dopo diverse segnalazioni, tra le quali quella del Comitato Portuale Porto e Molo San Vincenzo, con Carmine Meloro – l’ultima del 18 giugno scorso – che denunciavano la presenza a mare “di schiuma maleodorante e materiali galleggianti nelle acque di mare antistanti la collina di Posillipo”. L’Arpac fa già controlli mensili sulla qualità delle acque di balneazione lungo l’intero litorale campano, oltre a indagini e sopralluoghi mirati in caso di criticità rilevate o segnalate. In questi casi i tecnici dell’Agenzia prelevano campionamenti aggiuntivi per la ricerca non solo dei parametri determinanti la balneabilità, ma anche per ulteriori accertamenti (tensioattivi, idrocarburi, fitoplancton, ecc.) volti a determinare ulteriori eventuali cause di contaminazione delle acque.

I controlli di giugno: rifiuti e plastica, ma assenti batteri fecali

Nel mare di Posillipo sono stati effettuati campionamenti il giorno 22 giugno 2021, oltre che nei punti routinari, anche in ulteriori punti. “Dall’ispezione visiva – scrive l’Arpac – è stata rilevata una notevole quantità di rifiuti vegetali e plastica con presenza di chiazze e strie di schiuma densa e di colore marrone”. “I campioni prelevati – aggiunge – non hanno però fatto registrare superamenti dei livelli microbiologici di legge e pertanto è da escludere un inquinamento di tipo fecale. Sono in corso le ulteriori determinazioni analitiche i cui risultati saranno diffusi non appena disponibili”.

"Chiazze scure dovute ad aumento di alghe per il clima"

Questo tipo di segnalazione è giunto all’ARPAC da più parti della costa campana, anche con filmati e foto, ma una presunta contaminazione fecale delle acque, in misura così massiccia e consistente come è stato segnalato, non ha trovato il conseguente riscontro nelle determinazioni analitiche condotte. "Il fenomeno – scrive l'Arpac – è probabilmente da attribuire alla proliferazione di specie fitoplanctoniche in grado di creare intorbidimento delle acque e produzione di schiume e muchi con colorazione tendente al marrone che spesso può essere scambiato per materiale fecale. Il cattivo odore segnalato può essere frutto di suggestione come è capitato in alcuni casi per esperienza diretta.

La eccessiva proliferazione fitoplanctonica è tipicamente favorita da uno scarso ricambio con ristagno delle acque lungo costa. Questo è diretta conseguenza del quadro meteorologico che ormai da diversi giorni persiste sulla nostra area, caratterizzato da deboli venti caldi meridionale che affievoliscono le brezze lungo costa e non favoriscono il rimescolamento delle acque determinando anche un eccessivo innalzamento delle temperature superficiali del mare".

I controlli di maggio

Come si evince dai dati pubblicati in tempo reale sul portale balneazione del sito istituzionale di ARPAC, l’area in oggetto era già stata sotto controllo nel mese di maggio “per evidenza di rifiuti galleggianti di vario genere e schiuma non associabili a fenomeni piovosi che potrebbero causare sversamenti in mare di acque in eccesso presenti nelle tubature o nei collettori fognari”. In ogni caso, i controlli di ARPAC sono costanti anche su tali situazioni che di per se non sono determinanti ai fini della balneabilità, anche se sicuramente non conferiscono alle acque un aspetto gradevole ed invitante.

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