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Lutto nel cinema, morto il regista napoletano Arnaldo Delehaye: esordì con Nanni Loy

Il regista aveva 80 anni: è morto nella sua Napoli. La carriera di Arnaldo Delehaye è cominciata nel 1962, ad appena 22 anni, quando Nanni Loy lo scelse come suo assistente alla regia per il film “Le Quattro Giornate di Napoli”. I funerali di Delehaye avranno luogo oggi nella chiesa di San Pasquale a Chiaia.
A cura di Valerio Papadia
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Lutto nel mondo del cinema: è morto a Napoli, a 80 anni, il regista partenopeo Arnaldo Delehaye. La carriera cinematografica di Delehaye è cominciata nel 1962, a soli 22 anni, quando Nanni Loy lo scelse come assistente alla regia per il film "Le Quattro Giornate di Napoli". La notizia della morte è arrivata dalla pagina ufficiale del regista, dove un parente ha scritto:

L'ultimo ciak è stato dato… A nome di papà ringrazio tutti della vicinanza e dell'affetto. Vi lascio con un suo ultimo pensiero: ‘Tutto inizia con un pianto e un vagito… È l’inizio di un lungo viaggio che giorno per giorno ti fa conoscere il mondo sotto ogni suo aspettoVivrai: gioie, dolori, felicità, estasi, dubbi, cattiverie, gelosie, amici e nemici e la realizzazione di sogni che ti sembravano impossibili; ma la mente umana è capace di farteli realizzare. Mai perdere la speranza. Poi… arriva il traguardo e non pensavi mai che sarebbe arrivato!Arrivato? No! È un viaggio che non finisce, ti apre nuovi orizzonti dove tutto si trasforma e attraverso un vetro argentato vedi un verde paesaggio e una meravigliosa aurora'. Ciao papà, riposa in pace!

I funerali di Arnaldo Delehaye, come fa sapere ancora una volta la famiglia, si svolgeranno nella mattinata di oggi, venerdì 2 luglio, nella chiesa di San Pasquale a Chiaia. Dopo l'esordio con un gigante come Nanni Loy, Delehaye si era dedicato al cinema e alla televisione, dove aveva diretto la trasmissione "Strike", a cui partecipava il trio comico "La Smorfia" di Massimo Troisi. L'ultimo film del registra partenopeo è stato "Bruciate Napoli": nella pellicola, il registra ripercorre gli accadimenti successivi all'armistizio dell'8 settembre del '43 a Napoli, in una sorta di omaggio al suo maestro Nanni Loy e alla "Quattro Giornate".

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