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L’omicidio di Tina Sgarbini, la fuga, il tentato suicidio da un ponte: resta in carcere Christian Persico

Christian Persico ha confessato di avere ucciso la ex compagnia, Assunta Sgarbini, trovata senza vita a Montecorvino Rovella (Salerno); l’omicidio sarebbe avvenuto durante un litigio.
A cura di Nico Falco
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Christian Persico e Assunta Sgarbini
Christian Persico e Assunta Sgarbini

Alla fine, nel corso di due ore di interrogatorio di convalida, ha confessato: Christian Persico ha ammesso di avere ucciso la ex compagnia, Tina Sgarbini, trovata senza vita nella sua abitazione di Montecorvino Rovella (Salerno). L'uomo era stato sottoposto a fermo, per lui è stata disposta la custodia cautelare in carcere: resterà a Fuorni. Oggi ci sarà l'autopsia sul corpo della donna; secondo il primo esame medico esterno sarebbe morta per "asfissia meccanica esterna", ovvero sarebbe stata strangolata o le sarebbero state occluse le vie respiratorie con qualcosa.

Tina Sgarbini uccisa in casa a Montecorvino Rovella

Il corpo era stato rinvenuto sabato mattina, in un appartamento di via Monsignor Michelangelo Franchini. Le ricerche erano partite dopo il ritrovamento di un biglietto che Persico aveva lasciato sul davanzale dei genitori: aveva scritto di avere "fatto una cavolata" e, mostrando intenti suicidi, aveva anche dato disposizioni sul proprio cadavere, chiedendo di essere cremato. Il 36enne, muratore, è stato irreperibile fino alla sera, quando un passante lo ha riconosciuto nei pressi dell'appartamento e ha allertato le forze dell'ordine.

La 47enne sarebbe stata soffocata con una pellicola di alimenti premuta sul viso. In un primo momento, interrogato dal pm, Persico si era avvalso della facoltà di non rispondere; era stato emesso il fermo ed era stato portato in carcere. Successivamente, in sede di convalida del provvedimento, ha confessato.

Il tentato suicidio dell'ex reo confesso

I due avevano avuto una relazione per circa dieci anni e che si era conclusa da poco. La donna, madre di tre figli avuti da una precedente relazione, di recente avrebbe cacciato Persico da casa perché, ha raccontato il padre di lei, "faceva i comodi suoi e non lavorava".

Dopo avere ucciso l'ex compagna, Persico avrebbe lasciato il biglietto alla madre e poi, ha spiegato il suo avvocato, avrebbe tentato il suicidio. Si sarebbe lanciato da un ponte, e a questo sarebbero dovute le lesioni che aveva sul viso quando è stato rintracciato dai carabinieri. Il legale ha parlato di una "vicenda molto dolorosa", aggiungendo che il suo assistito è "pentito, sconvolto".

Il sindaco: "Vicini ai figli di Tina"

Ieri, nei pressi del municipio di Montecorvino Rovella, è stato affisso uno striscione: "L'amore non uccide. Riposa in pace, Tina". Il sindaco, Martino D'Onofrio, facendosi portavoce dei suoi concittadini, ha detto che "la nostra comunità è ancora sconvolta", aggiungendo che "non ci risultano denunce e neanche segnali di pericolo. E questo rende tutto più complicato, perché è difficile intervenire quando non ci sono evidenti motivi di criticità". Il pensiero va ai tre figli di Assunta Sgarbini: "La nostra comunità è vicina alla famiglia e, se necessario, predisporremo con l'Asl il massimo supporto psicologico. Bisogna pensare a questi tre ragazzi che sono rimasti, da un momento all'altro, senza la mamma".

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