
Lido vieta il cibo portato da casa, la vicenda arriva in Parlamento. Borrelli: “Nessuna norma lo consente”

Il caso del lido di Villaggio Coppola, a Castel Volturno, nel Casertano, che ha vietato a una famiglia di introdurre del cibo portato da casa, costringendola a buttarlo, è finito anche in Parlamento grazie al deputato di Alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli, che per primo ha segnalato la vicenda e che ne ha quindi discusso davanti ai suoi colleghi a Montecitorio. "Nessuna norma vieta di portare cibo da casa: chi lo impone abusa della concessione pubblica" ha detto Borrelli in aula, portando all'attenzione del Governo proprio la gestione delle concessioni balneari e i regolamenti arbitrari imposti da alcuni stabilimenti.
"Lo Stato affida in concessione temporanea un tratto di costa affinché venga gestito offrendo servizi, non per limitare diritti fondamentali. Quei lidi non sono proprietà privata: sono beni pubblici, e chi li gestisce ha il dovere di rispettare le leggi e la libertà dei cittadini" ha proseguito ancora il deputato di Alleanza Verdi-Sinistra. "Nel 2025 non è ammissibile che una famiglia debba essere umiliata per aver portato della pasta fredda o dell'insalata da casa. Non possiamo più tollerare abusi mascherati da regolamenti. Serve una svolta culturale e una normativa chiara che metta al centro i diritti delle persone, la trasparenza nella gestione delle concessioni e un controllo più rigoroso da parte delle istituzioni" ha concluso Borrelli.
La replica dello stabilimento balneare
I gestori del lido in questione, incalzati successivamente ancora dal deputato Borrelli, hanno detto la loro sulla vicenda. "Noi non c’eravamo – hanno precisato – L’episodio ci è stato riferito dal personale ed è avvenuto a nostra insaputa. Nessuno ha vietato alla signora di mangiare il cibo da casa. Lei non poteva consumare cibi sotto l’ombrellone, perché noi consentiamo il consumo solo di panini e snack. Non è consentito portare bottiglie di vetro o alcol per una questione di igiene e di etica. Cerchiamo di tutelare l’ambiente e l’arenile dall’inquinamento di olii e salse".
E poi, ancora: "Mai metteremmo le mani nelle borse o addosso ad un cliente. Mai lo obbligheremmo a fare cose del genere. Noi offriamo un servizio gratuito con i tavolini. Siamo imprenditori balneari da 30 anni, siamo persone oneste. La signora ha voluto alzare un polverone, ma non è giusto infangare chi lavora e fa il proprio dovere".