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Covid 19

La situazione di oggi 20 novembre sul Coronavirus in Campania

Calano i contagi da Coronavirus in Campania: nelle ultime 24 ore sono stati 3.334 a fronte di 23.496 tamponi analizzati, rispetto ai 3.657 i casi registrati il giorno prima, con un numero di tamponi simile di 23.479, come reso noto dall’Unità di Crisi regionale. Il Governo lavora al Dpcm del 3 dicembre che confermerà le aree gialle, arancioni e rosse. A Fanpage.it il direttore del Cotugno: “Difficile un Natale come quelli passati”.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Calano i contagi da Coronavirus in Campania: nelle ultime 24 ore sono stati 3.334 a fronte di 23.496 tamponi analizzati, rispetto ai 3.657 i casi registrati il giorno prima, con un numero di tamponi simile di 23.479, come reso noto dall'Unità di Crisi regionale. Stando a quanto si apprende dall'ultimo bollettino, in Campania si sono registrati purtroppo anche altri 32 morti, che hanno portato il totale dei decessi da inizio novembre a 516: in sei mesi, dall'inizio della pandemia a fine febbraio e fino a fine settembre, erano stati in tutto 463. Boom di guariti: 2.255 in sole 24 ore, di cui 1.021 nella sola provincia di Caserta. Dei 3.334 nuovi positivi, spiega la Regione Campania, sono 207 gli asintomatici e 3.127 gli asintomatici. La Campania si conferma, dunque, una delle regioni più colpite dalla seconda ondata della pandemia di Coronavirus, assieme alla Lombardia, scoppiata dopo l'estate: proprio per questo, la Campania il 15 novembre scorso è stata classificata dal ministero della Salute come area rossa, quella a più alto rischio e con le maggiori restrizioni, e ci resterà, salvo proroghe, fino al 29 novembre. Ma il Governo Conte ha già annunciato un nuovo Dpcm che dovrebbe arrivare entro il 3 dicembre e dovrebbe confermare la classificazione delle regioni con le tre aree gialla, arancione e rossa, anche se il numero dei parametri, attualmente 21, potrebbe essere ridotto e semplificato. Da valutare, però, la permanenza della Campania nell'area rossa, cosa che dipenderà dall'evoluzione dei contagi nei prossimi giorni. Non è escluso che le attuali aree di classificazione possano essere prorogate di una settimana.

Natale e Capodanno solo con i parenti stretti

Già oggi un fatto è chiaro: il Coronavirus farà parte della notte di Natale e del Cenone di Capodanno. Non ci sarà un «liberi tutti» né il 25 dicembre 2020 né il 1 gennaio 2021. Il Governo Conte ha avvisato che bisognerà continuare a mantenere la prudenza e la cautela anche durante le feste di Natale. Ci saranno probabilmente delle raccomandazioni alle famiglie per fare i cenoni solo con i parenti stretti di primo grado. Niente feste allargate, insomma. Mentre si consiglierà agli anziani, soggetti più fragili e a rischio Covid, di restare a casa e limitare i contatti al minimo. Il rischio infatti è quello di una ripresa dei contagi all'inizio di gennaio, se non si rispetteranno le minime regole di prudenza. A Fanpage.it ha parlato Maurizio Di Mauro, direttore generale dell'Azienda Ospedaliera dei Colli che comprende i nosocomi del Cotugno, del Monaldi e il CTO, spiegando che allo stato attuale "credo sia impossibile immaginare un Natale come quello degli altri anni". E sulle file di automobili dei giorni scorsi davanti al pronto soccorso del Cotugno ha spiegato nell'intervista a Fanpage.it che "abbiamo sempre ricoverato chi aveva bisogno. Siamo saturi ma riusciamo ancora a gestire la situazione".

Gli ospedali campani sempre più in difficoltà

I contagi che non accennano a diminuire stanno mettendo sempre più pressione sugli ospedali campani, nei quali si fa fatica a trovare posti letto per i malati Covid. Il dottor Pierino Di Silverio, componente dell'esecutivo Anaao-Assomed nazionale e vice segretario regionale della Campania dell'associazione dei medici dirigenti, ha spiegato a Fanpage.it che anche qui in Campania, così come era accaduto in Lombardia durante la prima ondata, i medici stanno cominciando a dover decidere chi curare e chi no, proprio per la saturazione dei nosocomi. "L'assistenza per il Covid in Campania è allo stremo. Basta guardare le ambulanze che sono costrette a sostare ore davanti ai Pronto Soccorsi, dal viso dei tanti medici che vivono un senso di impotenza il dover decidere chi accogliere nei PS o non accogliere per carenze di posto e sarà sempre peggio".

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