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La dedica di una mamma ai bimbi malati e ricoverati all’ospedale Santobono

Le mamme che combattono quotidianamente per la guarigione dei propri figli ricoverati all’ospedale Santobono spesso scelgono dopo il loro percorso di dare una mano agli altri genitori alle prese col dramma di un figlio malato. Tra le perle di dolcezza e di coraggio ci sono tante storie da raccontare.
A cura di Redazione Napoli
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Nel corso degli anni le hanno definite in ogni modo: ‘mamme guerriere', ‘mamme coraggio', ‘mamme forti'. Fatto sta che l'adagio secondo cui «quando si ammala un bambino, si ammala tutta la famiglia» è assolutamente vero e chi ci è passato lo sa.

Nel processo di sofferenza, ansia e paura, non privo di ostacoli, tempi lunghi e necessità di pazienza, vissuto in uno ‘spazio bianco' diremmo prendendo a prestito il titolo di un bel libro sull'argomento scritto da Valeria Parrella ci sono le varie fasi della malattia: ricoveri, analisi, terapie, cure e guarigione (non sempre scontata). I genitori sono coinvolti in vario modo e sempre più spesso, dopo essersi visti e confrontati per settimane, mesi, nelle stesse corsie d'ospedale si conoscono e si danno forza a vicenda.

C'è anche chi dopo aver passato l'inferno decide di mettere a disposizione la sua esperienza per aiutare gli altri. E per aiutare le strutture ospedaliere ad assistere non solo i piccoli malati ma anche i genitori. La Fondazione Santobono-Pausilipon che prende il nome dall'ospedale pediatrico di Napoli, spesso fa emergere attraverso i propri canali social, una serie di esperienze e di storie di genitori e di bimbi e ragazzini in cura o guariti. Fra loro c'è quella di Tania, Federica e Giuditta, mamme che hanno promosso, con l'aiuto di altri genitori, una raccolta di fondi riuscendo ad arrivare a 500 euro  da destinare al dipartimento di Oncologia. «Gesti importanti che scaldano i cuori» li definisce la Fondazione con un post su Facebook.

Tra le cose toccanti emerse in questa iniziativa c'è una sorta di lettera-poesia di mamma Giuditta, dedicata ai bimbi e ai genitori che li supportano e aiutano ad ogni ora del giorno e della notte.

Mi inginocchio.
Mi inginocchio dinanzi alla ingiusta sofferenza che prova un bambino, nel combattere un mostro che anziché vivere nella caverne delle favole, decide di vivere nel corpo di un bambino;

mi inginocchio dinanzi al dolore lacerante che una mamma e un papà provano dinanzi a diagnosi che dovrebbero restare scritte solo sulle pagine di libri di Medicina e non sulla pelle del proprio bambino, mi inginocchio dinanzi ai sospiri, alle lacrime che scendono e a quelle trattenute di tutti i genitori che lottano con e per i loro guerrieri.

Mi inginocchio Signore e chiedo perdono per tutte le volte in cui per futili motivi mi faccio prendere dalla rabbia senza averne minimamente il diritto,
mi inginocchio Signore e chiedo pietà, misericordia e benedizione per la guarigione di ogni bambino che varca le corsie degli ospedali,
mi inginocchio Signore e in te confido, proteggi tutti i bambini del mondo, affinché abbiano sempre sotto i loro piedi prati infiniti su cui correre felici, cieli azzurri sopra le loro teste e la sofferenza , o Signore, ti scongiuro, lasciala lontana, distante, dalla loro vita.

Giuditta

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