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Josephine, Giovanni e Aniello: i tre Alfieri della Repubblica campani voluti da Mattarella

Tre gli Alfieri della Repubblica campani premiati dal Presidente Mattarella: Josephine Riccio, Giovanni Scialdone e Aniello Capuano.
A cura di Redazione Napoli
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Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha conferito 30 Attestati d'onore di "Alfiere della Repubblica". Quest'anno il tema prevalente  è «solidarietà per la pace». Ci sono tre giovani della Campania fra i premiati: Josephine Riccio, 16 anni, di San Potito Sannitico, provincia di Caserta; Giovanni Scialdone, 18 anni, di Vitulazio, in provincia di Caserta e Aniello Capuano, 18 anni, residente a Siano, Salerno.

La ratio della selezione tra tanti meritevoli è illustrata in una nota del Quirinale:

è stata orientata a valorizzare comportamenti e azioni solidali, ora nell'ambito di un'accoglienza a ragazzi ucraini in fuga dalla guerra, ora attraverso altri gesti di amicizia, cooperazione, inclusione affinché le diversità non diventino mai barriere.

I testimoni scelti non costituiscono esempi di azioni rare, ma sono emblematici di comportamenti diffusi tra i giovani, che illustrano un mosaico di virtù civiche di cui, per fortuna, le nostre comunità sono ricche. Le storie degli Alfieri della Repubblica possono anche essere viste, dunque, come la punta di un grande iceberg che rappresenta, in ogni territorio, la vita quotidiana dei giovani.

Le storie dei 3 Alfieri della Repubblica campani

Josephine Riccio soffre di  una malattia invalidante che la costringe sulla sedia a rotelle. La sua condizione non le ha però impedito di essere una studentessa brillante, nonché cittadina ‘attiva', impegnata sui temi della legalità, che con passione partecipa a iniziative nel suo territorio.

Giovanni Scialdone, fin da piccolo ha mostrato una vocazione per la medicina e la cura delle persone. A soli 12 anni è intervenuto su una persona in arresto cardiaco praticando manovre di rianimazione, apprese in casa dai genitori, che sono istruttori di tecniche di primo soccorso. Quelle manovre hanno permesso di tenere in vita l'uomo, in attesa dell'ambulanza, e dunque di salvarlo. Da grande Giovanni vorrebbe fare il medico.

Aniello Capuano, per la tenacia con cui affronta la malattia che lo ha colpito da bambino – distrofia facio-scapolo-omerale – e per sostenere la ricerca scientifica, riuscendo a trarre forza per impegnarsi nella diffusione delle conoscenze ha creato un canale youtube al riguardo.

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