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Incidente in moto, Cuono muore a 34 anni a Maddaloni: disposta l’autopsia

Incidente a Maddaloni, Cuono muore a 34 anni: la sua moto è finita contro un’auto. Ricoverato a Caserta, le sue condizioni si sono aggravate in poche ore.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Un tragico incidente in moto è costato la vita a Cuono Laudando, 34enne casertano di Messercola, frazione di Cervino. L'impatto contro un'automobile è avvenuto su via Forche Caudine a Maddaloni la scorsa notte. Disposta l'autopsia sul corpo del giovane, deceduto per una emorragia interna all'ospedale Sant'Anna e San Sebastiano di Caserta, dove era stato portato subito dopo l'impatto. Sotto la lente degli inquirenti anche la dinamica dell'incidente, ancora da chiarire. Indagano i carabinieri di Maddaloni, mentre la Procura ha aperto un fascicolo sulla vicenda.

L'incidente a Maddaloni, poi il decesso

Dalle primissime ricostruzioni, il giovane avrebbe avuto un incidente mentre era in sella alla propria moto, urtando contro un'automobile, una Fiat Punto che pare viaggiasse nella sua stessa direzione. Dopo l'impatto, le sue condizioni sarebbero state serie ma non critiche. La situazione è peggiorata poco dopo, all'ospedale Sant'Anna e San Sebastiano di Caserta. La Procura di Santa Maria Capua Vetere ha disposto gli esami autoptici sul giovane, il cui corpo è stato portato all'istituto di medicina legale dell'ospedale Casertano. Sequestrati entrambi i mezzi coinvolti nell'incidente.

La fidanzata: "Dacci la forza per superare questo dolore"

La fidanzata di Cuono Laudando ha poi condiviso su Facebook tutto il suo dolore. "Parlarti al passato è troppo difficile", ha scritto la giovane, "razionalizzare la tua morte è altrettanto doloroso. Ho guardato il cielo tante volte oggi e ti ho immaginato abbracciato alla tua amata mamma. Venti anni dopo, riviviamo un brutto sogno, ma è la realtà più triste che potessi immaginare". Questo il post completo pubblicato dalla giovane:

“Credi nei miracoli?!” Si, fino a quando non te ne sei andato via da noi per sempre. Il sole è in tramonto e questa notte ha segnato il tempo della tua ora, mentre tutto intorno continuava a vivere. Anche noi stiamo vivendo, ma che fardello farlo così. Non c’è una persona qua che non ti conosce. Tutti ti ammiravano e quante volte ho invidiato la tua tenacia nel saper portare quel bel sorriso, anche quando tutto era difficile senza più il tuo pilastro. Parlarti al passato è troppo difficile; razionalizzare la tua morte è altrettanto doloroso. Ho guardato il cielo tante volte oggi e ti ho immaginato abbracciato alla tua amata mamma. Venti anni dopo, riviviamo un brutto sogno, ma è la realtà più triste che potessi immaginare. Cuono, mi prometti che ci darai la forza per superare questo dolore?! Ce lo prometti vero?!

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