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Incidente ai Quartieri Spagnoli, ancora grave 20enne. Un anno fa sparò al padre per evitare una vendetta

È ancora grave il 20enne ricoverato ieri dopo un incidente ai Quartieri Spagnoli; il giovane sparò al padre per scongiurare la vendetta di una banda rivale.
A cura di Nico Falco
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Resta ricoverato in gravi condizioni e in pericolo di vita il 20enne vittima ieri di un grave incidente in moto ai Quartieri Spagnoli. Il ragazzo è un volto noto per gli investigatori e protagonista di un episodio probabilmente tra i più curiosi della malavita napoletana: figlio di Ciro De Crescenzo, 40enne inquadrato nelle logiche criminali del quartiere del centro di Napoli, avrebbe sparato al padre per "pareggiare i conti" con una banda rivale ed evitarne la vendetta; era inoltre il ragazzo che era con Ugo Russo la sera in cui il 15enne venne ucciso dal carabiniere che aveva tentato di rapinare.

La ricostruzione dell'incidente di ieri è al vaglio della sezione Infortunistica Stradale della Polizia Municipale (capitano Antonio Muriano). Il giovane avrebbe perso il controllo della motocicletta, una potente Aprilia 900, mentre percorreva via Santa Maria Ognibene, strada dei Quartieri Spagnoli che, per la cronaca, è larga poco più di un vicolo; il 20enne sarebbe finito rovinosamente contro alcuni paletti, la parte anteriore della moto si è distrutta e lui ha riportato diversi gravi traumi agli arti e al torace.

Tensioni e Polizia al Pellegrini dopo l'incidente

Mentre il giovane era nel Pellegrini, nell'ospedale della Pignasecca sono stati registrati momenti di forte tensione per l'arrivo di decine di persone, familiari e amici del ragazzo. I sanitari dell'ambulanza che aveva soccorso il 20enne, aveva denunciato l'associazione Nessuno Tocchi Ippocrate, erano stati aggrediti a spintoni e schiaffi.

Per riportare la situazione sotto controllo era intervenuta in forze la Polizia di Stato, con diverse volanti e una camionetta. Dopo un primo intervento chirurgico nell'ospedale del centro di Napoli, De Crescenzo è stato trasferito all'Ospedale del Mare, dove si trova tuttora ricoverato in prognosi riservata.

Il 20enne sparò al padre per evitare la vendetta

L'episodio in cui è stato coinvolto il 20enne viene ricostruito nell'ordinanza che, alla fine di gennaio, aveva portato in manette 6 persone, accusate a vario titolo della rapina di un Rolex e di possesso di armi e ritenute inquadrate nei gruppi criminali che si contendono il controllo dei Quartieri Spagnoli. I fatti cominciano il 15 dicembre 2021, quando Ciro Minieri arriva al Pronto Soccorso con una ferita da arma da fuoco a una gamba e racconta di essere stato ferito in un tentativo di rapina.

In realtà, ricostruiscono gli inquirenti, a sparargli era stato il padre di un ragazzo con cui aveva avuto una lite qualche mese prima. Ciro De Crescenzo, però, temeva la vendetta di Ciro Minieri e del fratello Nicola, che gli inquirenti individuano a capo di un gruppo scissionista dei Masiello, e aveva deciso di "dare soddisfazione" al giovane che aveva colpito, facendosi ferire allo stesso modo. Così aveva chiesto al figlio di sparargli e, arrivato al Pronto Soccorso nella notte tra il 15 e il 16 gennaio 2022, anche lui aveva parlato di una rapina.

I fratelli Minieri, si legge ancora nell'ordinanza, non avevano però gradito quella mossa e avevano pianificato un agguato che avrebbero mascherato come una rapina: col pretesto del Rolex avrebbero bloccato Ciro De Crescenzo e poi, si sente in una intercettazione, "quello che risponde risponde, lo devi sparare".

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