Inchiesta stipendi dei politici nelle Municipalità, la Finanza nelle commissioni di Vomero e Poggioreale

Nuovo blitz della Guardia di Finanza nelle commissioni delle Municipalità. Questa volta le fiamme gialle hanno fatto visita ai parlamentini del Vomero e di Poggioreale. Sono stati acquisiti alcuni verbali di commissioni consiliari, apprende Fanpage.it da fonti accreditate. In via Morghen i finanzieri hanno assistito ai lavori di una commissione che si stava svolgendo in mattinata. Mentre alla IV Municipalità sono stati nella sede di via dei Tribunali. Proseguono, quindi, le indagini della Procura della Corte dei Conti della Campania su stipendi, rimborsi, gettoni e indennità dei politici dei parlamentini. Inchiesta condotta dal vice-procuratore generale Ferruccio Capalbo e delegata al Nucleo di polizia economico finanziaria del Comando provinciale di Napoli.
Negli scorsi giorni, gli investigatori avevano eseguito ispezioni nelle Municipalità I (Chiaia, Posillipo, San Ferdinando), II (Avvocata, Montecalvario, Mercato, Pendino, San Giuseppe, Porto), VI (Ponticelli, Barra e San Giovanni a Teduccio) e IX (Soccavo, Pianura). Questa mattina, a quanto si apprende, sono tornati nella IV (Poggioreale, San Lorenzo, Vicaria, zona industriale) e V (Vomero-Arenella).
Al Comune di lavora alla riforma delle Municipalità
Sotto i riflettori ci sono i costi delle Municipalità, che negli ultimi anni sono raddoppiati, arrivando a superare i 7 milioni di euro, tra le indennità di presidenti e assessori e i gettoni e i rimborsi dei consiglieri. Al Comune di Napoli l'amministrazione centrale già da tempo stava lavorando ad una riforma per ridurre i costi. Si parla di una sforbiciata di circa 2,5 milioni di euro. L'inchiesta della Corte dei Conti è rivolta ad individuare eventuali abusi, in particolare sul tema dei rimborsi che il Municipio deve pagare ai datori di lavoro dei politici, con un tetto fino a mille euro al mese per i consiglieri. Tra le ipotesi della cura dimagrante, la riduzione dei consiglieri e degli assessori municipali.
«Noi – racconta Rino Nasti, consigliere della V Municipalità coi Verdi- già da tempo stiamo facendo una battaglia per rendere pubblici i verbali delle commissioni. I cittadini hanno diritto di sapere cosa si produce negli uffici. Il controllo democratico attraverso la pubblicità degli atti. È la forma migliore di stimolo e di controllo stesso, senza dover aspettare ogni volta la magistratura».
La polemica sui costi in consiglio comunale
Già in passato i costi dei politici del Comune di Napoli furono al centro di dibattiti e di progetti di riforma, come ricordano gli ex consiglieri comunali Gaetano Sannino e Gennaro Centanni, di Spazio a sinistra Napoli. «Il primo e il secondo mandato del sindaco Rosa Russo Iervolino fu dettato da una considerevole riduzione della diaria del sindaco e a cascata di assessori comunali, consiglieri comunali e istituzioni delle Municipalità».
La recente revisione degli emolumenti dei sindaci, varata dal ministero degli Interni, però, avrebbe fatto lievitare i costi. Lo stipendio del sindaco di Napoli sarebbe salito a circa" 13 mila euro mensili", secondo Centanni e Sannino. Questo incremento si è riversato a cascata sugli stipendi di assessori e consiglieri comunali e sugli organi politici delle Municipalità. «Un notevole incremento delle spese – sostengono Gaetano Sannino e Gennaro Centanni – per tenere in piedi delle istituzioni che a nostro avviso non corrispondono alla cittadinanza servizi di qualità e si trasformano in carrozzoni improduttivi. Sia chiaro che, purtroppo, la democrazia ha dei costi, ma è spaventoso avere 10 municipalità, 300 consiglieri, 10 presidenti e 40 assessori. Andrebbero accesi i riflettori sui Caf, spesso gestiti direttamente o indirettamente da politici».
Di diverso avviso il consigliere comunale Fulvio Fucito, che commenta in una nota: «Esprimo il mio rammarico per il clima di sospetto che in questi giorni avvolge il lavoro dei consiglieri municipali. Non bisogna dimenticare, che i consiglieri municipali rappresentano le istituzioni sul territorio e sono il primo tramite con i cittadini: una risorsa, non un costo della politica».