Incendi sul Vesuvio, 8 roghi in 5 giorni. Il sindaco di Somma Vesuviana: “Evitiamo scene del 2017”

Hanno ripreso a bruciare il Vesuvio e il Monte Somma. Negli ultimi 5 giorni sono stati ben otto gli incendi segnalati e che hanno tenuto impegnati i Vigili del Fuoco, intervenuti anche con i mezzi aerei per spegnere i roghi di vegetazione sui costoni rocciosi. L'ultimo ieri pomeriggio: le fiamme hanno distrutto diversi ettari di vegetazione in zona Cupa Maresca, una delle più colpite nel corso dell'incendio che distrusse enormi porzioni di vegetazione nell'estate del 2017. Gli accertamenti sono in corso, al momento non si esclude la pista dolosa.
Ieri il sindaco di Somma Vesuviana, Salvatore Di Sarno, ha richiesto immediatamente l'intervento dei mezzi aerei, canadair o elicotteri, per evitare che le fiamme si propagassero fino a diventare incontrollabili. "Brucia Cupa Maresca – ha scritto su Facebook – dobbiamo evitare le scene del 2017". L'incendio ha cominciato a divampare nel primo pomeriggio, oltre ai Vigili del Fuoco sono intervenuti i carabinieri della Forestale, gli agenti della Polizia Municipale, i volontario del coordinamento Vesuvius e, per un sopralluogo, è arrivato il sindaco di Sarno.
L'elicottero per lo spegnimento è arrivato intorno alle 20, l'acqua è stata presa dal mare e da un "campo di azione" con vasca che è stato allestito dal Comune in piazza Mercato. L'intervento si è concluso circa un'ora dopo, dopo diverse ore in cui volontari e Vigili del Fuoco hanno lavorato duramente per tenere sotto controllo le fiamme ed evitare che si estendessero fino a lambire le abitazioni vicine. Le fiamme avrebbero distrutto tra i sei e gli otto ettari di Parco Nazionale. Le indagini sul rogo sono in corso, ma la pista del dolo sembra quella più verosimibile; nei giorni scorsi c'erano stati altri episodi simili a Somma Vesuviana, soltanto sabato si erano sviluppati quattro distinti roghi di foglie secche nelle zone di Fossa dei leoni, Cupa San Patrizia, Ammendolara e palazzo Tafone.