In Inghilterra la prima tesi di laurea su “Imbavagliati”, il Festival dei giornalisti censurati

Parte dalla vicenda di Giancarlo Siani, per poi arrivare ai nostri giorni e alle storie dei giornalisti osteggiati in Italia, la prima tesi di laurea ispirata ad "Imbavagliati", il Festival Internazionale di Giornalismo Civile, ideato e diretto da Désirée Klain, che a Napoli dal 2015 dà voce a quei giornalisti che, nonostante il bavaglio della censura e la persecuzione di regimi dittatoriali nei loro Paesi, hanno messo in pericolo la loro vita per poter parlare, raccontare, denunciare. Il lavoro si chiama "Intimidated and Gagged; testimonies of Italian Investigative Journalists" ed è la tappa finale della laurea specialistica in "Global Journalism and Public Relations” della ventottenne napoletana Annalisa Romano, studentessa della Coventry, tra le più prestigiose università britanniche.
“Grazie al contributo di Désirée Klain e di Paolo Siani – ha raccontato la Romano – la problematica iniziale posta al centro della tesi intitolata ‘’Intimidito e imbavagliato; testimonianze di giornalisti investigativi italiani’, ha assunto poi un valore nuovo. Due storie, infatti, che testimoniano l’importanza dell’impegno civile, in quanto conditio sine qua non per il progresso della nostra società. Dimostrando che lì, in quella parte del meridione, ancor poco tutelata dalle istituzioni, la tenacia ed il desiderio di un cambiamento positivo non hanno mai lasciato spazio alla rassegnazione”. “Sono onorata – ha detto la Klain – che un festival relativamente giovane come “Imbavagliati” sia stato oggetto di una tesi di laurea internazionale. ‘Diversamente Liberi’ sarà il tema della sesta edizione della manifestazione contro i bavagli, che si svolgerà per l’emergenza covid in via telematica. Un modo per accendere una luce, in quei paesi, dove l’omosessualità è ancora un reato”.