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Il re delle truffe con gli assegni aveva un tesoro da 3 milioni di euro fra case, terreni e magazzini

I carabinieri hanno sequestrato beni per 3 milioni di euro a un 64enne di Villaricca (Napoli), ritenuto dalle forze dell’ordine “noto truffatore” e attualmente sottoposto ai domiciliari. Nel provvedimento case, ville, magazzini, autorimesse e un terreno. Il provvedimento dopo le indagini patrimoniali: il “tesoro” immobiliare sproporzionato ai redditi dichiarati.
A cura di Nico Falco
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immagine di repertorio
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Magazzini, due ville, autorimesse, vari appartamenti, un terreno da 500 metri quadrati, per un valore complessivo di tre milioni di euro. Un tesoro immobiliare diviso tra sette comuni tra Campania e Lazio, tutto riconducibile alla stessa persona: un 64enne di Villaricca (Napoli), riconosciuto dalle forze dell'ordine come "noto truffatore". Per i beni è scattato questa mattina il sequestro, arrivato al termine delle indagini patrimoniali dei carabinieri di Giugliano, Caserta e Latina e motivato dalla "macroscopica proporzione tra i redditi dichiarati e quelli realmente posseduti".

Destinatario del provvedimento, emesso dal Tribunale di Napoli, sezione per l'applicazione delle misure di prevenzione, è Vincenzo Aliano, attualmente agli arresti domiciliari per vicende pregresse e con precedenti per associazione per delinquere, possesso e fabbricazione di documenti di identificazione, sostituzione di persona, accesso abusivo a sistema informatico/telematico, violazione, sottrazione e soppressione di corrispondenza, truffa e ricettazione. L'uomo è tra i 10 finiti in manette il 26 febbraio 2019, quando la Guardia di Finanza di Napoli smantellò una banda che rubava e ricettava assegni bancari e circolari inviati tramite posta; nella circostanza era scattato anche il sequestro preventivo per beni per 5 milioni di euro.

Il gruppo, avevano ricostruito le Fiamme Gialle, metteva le mani su risarcimenti e premi assicurativi; gli assegni venivano rubati durante la spedizione nel Centro Meccanizzazione Postale di Roserio (Milano) da tre dipendenti, che li consegnavano proprio ad Aliano, riconosciuto come il capo dell'organizzazione. A quel punto l'uomo, aiutato anche dal figlio, si rivolgeva ai "cambiatori", che incassavano gli assegni su conti correnti aperti da pochi giorni e appena possibile prelevavano il denaro. Secondo le stime il gruppo tra il 2016 e il 2017 aveva monetizzato 250 assegni, incassando somme per circa 370mila euro.

Nel dettaglio, col provvedimento eseguito oggi dai carabinieri sono finiti sotto chiave 4 magazzini, 7 appartamenti, 9 autorimesse, 2 villini, 2 lastrici solari e un terreno di circa 500 metri quadrati, situati tra i comuni di Giugliano in Campania, Qualiano, Villaricca, in provincia di Napoli, Castel Volturno, Sessa Aurunca e Trentola Ducenta, in provincia di Caserta, e Minturno, in provincia di Latina.

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