Il prefetto di Napoli ordina: piazza Bellini e porta Capuana diventano zona rossa sicurezza

Ci sono due importanti novità sul fronte sicurezza, dopo il drammatico stupro di una donna a Porta Capuana e i colpi d'arma da fuoco in piazza Bellini, regno della movida giovanile nel centro storico. Nella mattinata odierna, presieduta dal prefetto di Napoli, Michele di Bari, si è svolta una riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica cui hanno partecipato come prassi Comune e forze dell'ordine (carabinieri, polizia, finanza, polizia locale).
La novità è che cinque zone diventano "rosse" sul fronte sicuezza. Sono Porta Capuana; piazza Bellini e piazza Dante (già in precedenza interessate da un dispositivo analogo); piazza Bisignano a Barra; l'area di Coroglio e Mergellina. Per le ultime due aree, interessate dal dispositivo che scadrà il 31 ottobre prossimo, si tratta di un provvedimento di proroga.
Che succede quando un'area diventa zona rossa?
Il decreto sicurezza del governo Meloni ha previsto la possibilità di perimetrare specifiche aree del territorio, saranno vietate a soggetti pericolosi con precedenti penali. L’ordinanza prevede il divieto di stazionamento per i soggetti, letteralmente «che assumono atteggiamenti aggressivi, minacciosi o insistentemente molesti – determinando un pericolo concreto per la sicurezza pubblica tale da ostacolare la libera e piena fruibilità di quelle aree – e risultino già destinatari di segnalazioni all'Autorità Giudiziaria per reati in materia di stupefacenti, reati contro la persona, reati predatori, invasioni di terreni o edifici, detenzione abusiva di armi, porto abusivo di armi, porto di armi e/o oggetti atti ad offendere».
«Nonostante in queste zone – spiega una nota della prefettura – vi siano già dispositivi di controllo, sussistono esigenze di sicurezza e di tutela dell'ordine pubblico che richiedono interventi straordinari ed eccezionali in termini di risorse economiche e di personale, non adeguatamente fronteggiabili con i mezzi ordinariamente a disposizione per la presenza di fenomeni di microcriminalità e di degrado».