Il murale di Maradona ai Quartieri Spagnoli chiuso per protesta dai commercianti dopo il blitz dei vigili

Il murale di Maradona ai Quartieri Spagnoli chiuso per protesta dai commercianti dopo il blitz dei vigili. "Siamo i primi a rispettare le leggi e a lavorare in regola. Chiediamo alle istituzioni di aiutarci a trovare una soluzione per riprendere a lavorare. Perché se chiudiamo noi, non si ferma solo la nostra famiglia, ma si spegne un intero quartiere. E stavolta, Largo Maradona non lo riapriremo più per scelta nostra". È quanto si legge in un post sulla pagina Instagram murales_maradona_ de La Bodega De D1OS, dopo il blitz di Polizia Locale e Polizia di Stato avvenuto questa mattina, che ha portato al sequestro di due attività commerciali e vari carretti ed a multe per circa 10mila euro.
Non era il primo controllo delle forze dell'ordine avvenuto a Largo Maradona, lo slargo di via Emanuele De Deo ai Quartieri Spagnoli che negli ultimi anni è diventato meta turistica per decine di migliaia di turisti ogni giorni, richiamati dall'atmosfera pittoresca e folkloristica e dalla fede calcistica per Diego Armando Maradona. Qui, infatti, su uno dei palazzi che affacciano nella piazzetta c'è uno dei murales più famosi al mondo del campione argentino, idolo dei Napoletani. Nel corso degli anni, l'altarino con i cimeli di Diego è diventato meta di pellegrinaggio anche di calciatori e vip. Mentre nelle aree circostanti sono fioriti ristorantini e baretti che hanno cambiato il volto dei Quartieri Spagnoli, da rione degradato a uno delle zone di Napoli più richieste.
La protesta dei commercianti di Largo Maradona
Ma cosa dicono i commercianti dei Quartieri Spagnoli? Nel post, scrivono "L’area di Largo Maradona, in quanto proprietà privata, è stata chiusa per nostro volere e non da autorità o altri enti. Purtroppo, le istituzioni non ci hanno ancora dato la possibilità di ottenere un permesso che ci consenta di operare regolarmente tutto il giorno, in quello che grazie al lavoro e alla dedizione di mio padre e della mia famiglia è diventato il luogo più iconico e visitato di Napoli. Noi siamo i primi a rispettare le leggi e a lavorare in regola: paghiamo le tasse, siamo iscritti a INPS e Camera di Commercio, la nostra merce è tutta fatturata, i nostri dipendenti sono assunti regolarmente".
L'appello alle istituzioni: "Aiutateci a trovare una soluzione per riaprire"
Poi, precisano: "L’unico problema è che possediamo una licenza itinerante, e quindi non possiamo restare fermi, poiché è l’unica forma di licenza che ci è stato possibile ottenere. Per questo motivo, chiediamo ad alta voce alle istituzioni di aiutarci, di trovare una soluzione concreta che ci permetta di continuare a lavorare nel rispetto della legge. Perché se chiudiamo noi, non si ferma solo la nostra famiglia, ma si spegne un intero quartiere. E stavolta, Largo Maradona non lo riapriremo più per scelta nostra".