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Campi Flegrei

Il Macellum di Pozzuoli riemerso dalle acque è il simbolo del bradisismo nei Campi Flegrei

Il sollevamento del terreno dei Campi Flegrei ha fatto riemergere ormai interamente il Macellum di Pozzuoli, che ad inizio 2000 era ancora “invaso” dalle acque.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Il Macellum nel 2003 (a sinistra) e oggi (a destra)
Il Macellum nel 2003 (a sinistra) e oggi (a destra)
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Il Macellum di Pozzuoli è ormai completamente riemerso dalle acque. Merito, o colpa, del bradisismo che ormai da vent'anni sta sollevando il terreno dei Campi Flegrei, da sempre una zona sottoposta a sollevamenti e sprofondamenti. E di cui proprio il Macellum è un ottimo "misuratore" proprio dell'attività bradisismica flegrea, visto che nel corso dei secoli si è di volta in volta inabissato ed altrettante volte è riemerso dalle acque integralmente.

Lo sprofondamento dell'era romana

Già in epoca romana, il problema del bradisismo fece sì che l'area, considerata ottima per un insediamento urbano, venisse gradualmente ridimensionata. Il Portus Iulius venne trasferito proprio da Giulio Cesare, visto che le acque iniziavano già a sommergerlo. Col tempo, lo sprofondamento fu tale che il Lago d'Averno e il Lago Lucrino divennero un'unica baia. Il Macellum venne quasi interamente sommerso negli anni dopo la caduta dell'Impero, come ricostruito dai molluschi ritrovati fossilizzati sulle parti più alte delle colonne. Ma già in epoca romana era stato necessario "ripavimentarlo" quattro volte, proprio per la continua discesa del terreno flegreo.

Il "saliscendi" e il record di 10 metri sotto il livello del mare

I dati degli studi dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia riportano che dal 300 avanti Cristo al 620 dopo Cristo, lo sprofondamento fu lento ma inarrestabile, e tutta l'area finì sette metri sotto il livello del mare. Tuttavia, in meno di un secolo, vi fu una veloce "risalita", fino a 4 metri sopra il livello del mare. Altri sei secoli invece furono necessari per "riscendere" di nuovo sotto i dieci metri, minimo storico. Poi, la lenta risalita fino al 1538, anno dell'eruzione del Monte Nuovo. Lo sprofondamento è poi ripreso di fatto fino alla crisi bradisismica di questi anni, con la risalita iniziata nel 2005 e ancora oggi in corso.

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Nel 2003 ancora pieno d'acqua, oggi completamente asciutto

Il Macellum, di conseguenza, emergeva e sprofondava nelle acque di continuo. Questo lo ha anche preservato dalle spoliazioni dei secoli, oltre a funzionare come misuratore del bradisismo stesso. A inizio secolo, le acque erano ancora ben visibili in tutta la zona. Ma dal 2005 in poi, questa risalita non ha avuto fine. Ed oggi, il Macellum si presenta completamente riemerso dalle acque. In attesa della prossima fase "discendente" che, per il momento, sembra essere ancora lontana.

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