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Il grande cuore di Koulibaly: maglie e abbigliamento tecnico per la squadra dei migranti

Grande gesto di generosità di Kalidou Koulibaly, che ha donato maglie e materiale tecnico per la squadra composta da migranti dell’Arci Mediterraneo.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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"Sarò la vostra voce", aveva detto Kalidou Koulibaly. Lo aveva promesso, ed ha mantenuto la parola: nelle scorse ore, il difensore senegalese del Napoli ha portato magliette e abbigliamento tecnico di vario tipo per la squadra di calcio composta da migranti dell'Arci Mediterraneo. Grande gioia ovviamente da parte dei giovani e dell'associazione stessa, che ha poi ringraziato il grande cuore del difensore senegalese del Calcio Napoli, non nuovo a questi episodi di generosità e altruismo. Come quando volle incontrare Cheikh Ndiaye, il dodicenne senegalese arrivato nel capoluogo partenopeo per sottoporsi ad un delicato intervento chirurgico per le gravi ustioni riportate in Senegal. Koulibaly, una volta saputo del desiderio del dodicenne di incontrarlo, lo raggiunse in ospedale donandogli anche una tuta ed una maglia degli azzurri.

Cheikh Ndiaye con Kalidou Koulibaly.
Cheikh Ndiaye con Kalidou Koulibaly.

"Ci hai sorpreso e commosso"

La stessa Arci Mediterraneo ha voluto ringraziare il calciatore senegalese, con un messaggio a lui indirizzato:

Ci aveva promesso che non ci avrebbe perso di vista e nei giorni scorsi ci ha fatto un’altra sorpresa. Kalidou Koulibaly ha fatto recapitare alla squadra di Arci Mediterraneo, composta da migranti, le maglie e tutto ciò che occorre per scendere dignitosamente in campo. Asciugamani compresi! Ci ha lasciato, come al solito, senza parole. Ci ha sorpreso e ci ha commosso per la discrezione e l’umiltà. “Parlo io per voi, ho la forza e il dovere di farlo” ci disse nel corso della sua visita alla squadra e noi ci sentiamo più forti nella nostra battaglia contro il razzismo e la discriminazione. Koulibaly, i ragazzi ti ringraziano e noi siamo onorati della tua amicizia.

Il discorso contro il razzismo di Koulibaly

Particolarmente toccane era stato il discorso di Kalidou Koulibaly lo scorso dicembre, quando si era preso l'impegno di essere la voce dei ragazzi dell'Arci Mediterraneo:

Non amo parlare tanto davanti alle persone, io sono più un tipo che ama i fatti. Beh, non avete la forza di parlare, quello è il problema. Non avete la forza di essere ascoltati come me, non avete la forza che io ho.Ho “litigato” con queste discriminazioni. Io parlo per voi perché se voi non potete parlare io ho il dovere di farlo e me ho il diritto, fate parte della società come come faccio parte io.Quando succede qualcosa ti dicono “vabbè non piangere, c'è di peggio”. Si è vero, c'è di peggio, per me c'è di peggio.Ma per questi ragazzi non credo ci sia di peggio, hanno avuto un percorso più difficile del mio. È un percorso che nessuno può immaginare, se tu non ascolti le loro storie non ci credi.

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