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Il Comune di Giugliano non sarà sciolto per infiltrazioni ma dovrà vigilare sugli appalti

Comunicata la decisione del ministero dell’Interno dopo il lavoro della commissione d’accesso a Giugliano in Campania (Napoli); l’amministrazione dovrà, però, osservare diverse prescrizioni.
A cura di Nico Falco
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Diego D’Alterio, sindaco di Giugliano in Campania (Napoli)
Diego D’Alterio, sindaco di Giugliano in Campania (Napoli)

Il Comune di Giugliano in Campania (Napoli) non sarà sciolto per infiltrazioni mafiose, ma dovrà attenersi ad una serie di prescrizioni, tra cui quella di vigilare con maggiore attenzione sulle procedure di assegnazione di appalti pubblici. È quanto è stato deciso dal ministero dell'Interno al termine delle verifiche effettuate dalla commissione di accesso, che era stata inviata nei mesi scorsi per accertare eventuali infiltrazioni della criminalità nell'apparato amministrativo.

La decisione del Ministero: le prescrizioni al Comune di Giugliano

Il lavoro della commissione era cominciato nello scorso febbraio, l'incarico era stato svolto rispettando il tempo previsto di tre mesi. Nonostante lo scioglimento sia stato escluso, però, il prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha comunicato al sindaco di Giugliano, Diego D'Alterio, che dovranno essere osservate diverse prescrizioni. Innanzitutto, si dovrà rafforzare l'attività di controllo delle concessioni comunali e in materia di urbanistica; allo stesso modo, dovrà essere rafforzata la vigilanza sugli appalti e il relativo iter di assegnazione. Inoltre, il Ministero ha prescritto di predisporre controlli in merito all'attività di riscossione dei tributi comunali.

La commissione d'accesso a Giugliano

Diego D'Alterio, espressione del centrosinistra, è in carica come sindaco di Giugliano dal maggio 2025, quando aveva superato il ballottaggio col 53% per cento dei voti contro gli altri due candidati, Giovanni Pianese, ex sindaco della città del Napoletano, e Salvatore Pezzella. Prima di D'Alterio c'erano stati tre mesi di vuoto: nel febbraio 2025, infatti, 19 consiglieri comunali dell'amministrazione guidata da Nicola Pirozzi si erano dimessi e in quella occasione il prefetto Michele di Bari aveva nominato la commissione di accesso.

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