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Il boss Tortora ucciso da due clan per spartirsi Acerra, 6 arresti nel Napoletano

Due gruppi criminali del Napoletano avrebbero pianificato l’omicidio del boss Pasquale Tortora per spartirsi il territorio di Acerra; 6 arresti dei carabinieri.
A cura di Nico Falco
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Pasquale Tortora, boss dell'omonimo clan di Acerra e Casalnuovo ucciso in un agguato il 20 maggio 2020, sarebbe stato ammazzato dai killer armati da due gruppi criminali diversi, che con quell'omicidio volevano prendere il controllo della cittadina del Napoletano. È la ricostruzione della Direzione Distrettuale Antimafia, che ha portato all'ordinanza di custodia cautelare per 6 persone emessa dal gip di Napoli ed eseguita nella notte dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna tra Acerra, Napoli e Nuoro; gli indagati sono accusati, a vario titolo, di concorso in omicidio, detenzione illegale di armi e ricettazione, con l'aggravante delle finalità mafiose.

Il patto tra clan per dividersi Acerra: 6 arresti nel Napoletano

Le indagini, svolte dai carabinieri, hanno documentato l'esistenza di due gruppi di camorra separati, il primo con base ad Afragola e riconducibile a Cosimo Nicolì, classe '77, che vantava rapporti diretti con la famiglia Senese, emanazione del clan Moccia e da decenni di stanza a Roma; l'altro gruppo, formatosi ad Acerra, farebbe invece capo a Bruno Avventurato, classe '75, fratello di Giuseppe Avventurato, vittima di un agguato di camorra ad Acerra il 19 dicembre 2019.

I destinatari del provvedimento sono Cosimo Nicolì, del '77, già detenuto a Nuoro; Bruno Avventurato, del '75; Giancarlo Avventurato, dell'87, fratello di Bruno, già detenuto nel carcere di Secondigliano; Andrea Aloia, del '99, pregiudicato; Vincenzo Bastelli, dell'88, incensurato; Ferdinando Rago, del '79, incensurato.

L'omicidio del boss Tortora deciso da due clan

Il fratello del capoclan Domenico Tortora, ritengono gli inquirenti, fu ucciso sulla base di un patto tra i due gruppi criminali. Duplice movente: da un lato vendicare la morte di Giuseppe Avventurato, di cui il 55enne era considerato responsabile, dall'altro stringere un accordo per spartirsi gli affari illeciti sul territorio di Acerra. In particolare, il gruppo Avventurato avrebbe fornito appoggio logistico ai sicari, mentre Nicolì avrebbe reclutato i killer.

Il retroscena era già parzialmente emerso nel corso del processo ai presunti killer, Angelo Di Palma e Alessio Galdiero, condannati in primo grado nel dicembre 2021 a 30 e 16 anni di reclusione; il secondo, collaboratore di giustizia dal giugno 2021, aveva raccontato che a commissionare l'omicidio di Tortora erano stati due clan, uno di Afragola e l'altro di Acerra, e che come pagamento per i sicari erano stati promessi 40mila euro e della cocaina da smerciare in autonomia.

Coinvolto il giovane ucciso ad aprile ad Acerra

Tra i coinvolti nell'indagine c'era anche Pasquale Di Balsamo, che avrebbe fornito l'appoggio ai killer di Pasquale Tortora. Il 22enne è stato ucciso nella sparatoria ad Acerra in cui la notte del 29 aprile, venne ammazzato anche il 21enne Vincenzo Tortora, quest'ultimo legato agli "stagnari". Le due vittime si sarebbero uccise a vicenda, pochi giorni dopo è scattato il fermo di un 17enne che avrebbe guidato lo scooter su cui viaggiava Di Balsamo.

(articolo aggiornato alle 10:50 del 20 maggio 2022)

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