580 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

I leoni della “Fontana degli Incanti” ritrovati dopo 40 anni: “dimenticati” nei sotterranei del Maschio Angioino

I quattro leoni saranno restaurati e recuperati. Andranno a decorare la Fontana in piazza Salvatore di Giacomo a Posillipo.
A cura di Pierluigi Frattasi
580 CONDIVISIONI
Immagine

I leoni della "Fontana degli Incanti" ritrovati dopo 40 anni nei sotterranei del Maschio Angioino di Napoli. Saranno restaurati e recuperati. Si tratta delle statue che ritraggono i grossi felini che decoravano in passato la Fontana di piazza Salvatore di Giacomo a Posillipo. Quest'ultima riacquisterà il suo antico fascino grazie ad un intervento di restauro che prevede anche la ricollocazione dei leoni, dei quali, per anni, si era persa memoria.

Gli elementi decorativi sono stati rinvenuti, dopo quarant’anni, nelle segrete del Maschio Angioino. L’individuazione nei mesi scorsi, grazie al lavoro di squadra tra il Servizio Arredo urbano e mobilità sostenibile, il Servizio Arte e beni culturali e la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Napoli.

Immagine

Con i lavori di restauro della Fontana degli Incanti, infatti, è stata avviata anche un’opera di ricerca bibliografica e archivistica nell’ambito della quale sono stati effettuati dei sopralluoghi nei depositi comunali. Grazie al materiale documentale è stato quindi possibile affermare che i grandi frammenti ritrovati a Castel Nuovo, dei quali era incerta l’attribuzione, erano proprio parte degli antichi leoni.

Oggi le statue sono state trasferite in laboratorio per il completo restauro e la sistemazione nella collocazione originaria. Nel frattempo, in piazza Salvatore di Giacomo sono già in corso i lavori a cura della ABC per la sistemazione dell’impiantistica della fontana.

Immagine

Il sindaco: "La Fontana degli Incanti tornerà come 50 anni fa"

Il sindaco Gaetano Manfredi ha commentato:

“Stiamo portando avanti da mesi il restauro delle fontane cittadine, non solo per l’aspetto funzionale e decorativo che rivestono. Quasi sempre esse rappresentano  testimonianze significative di storia urbana e  crediamo che le fontane vadano recuperate, quando è possibile, per come erano un tempo. Nel caso della Fontana degli Incanti potremo presto tornare ad ammirarla come ormai la si poteva vedere solo in qualche foto di mezzo secolo fa”.

L'assessore alle Infrastrutture, Edoardo Cosenza ha aggiunto:

“Lungo la costa sono già state restaurate la Fontana del Gigante in via Partenope, la Fontana della Sirena in piazza Sannazzaro e la Fontana del Sebeto a largo Sermoneta. Nel caso della Fontana degli Incanti il restauro si completa con il recupero dei leoni che sono stati per anni ‘dimenticati'. Ringrazio l’architetto Valeria Palazzo, dirigente del Servizio Arredo Urbano, e quanti stanno lavorando a quest’intervento che ci consentirà di restituire alla fontana la sua integrità artistica”.

Che cos'è e dove si trova la Fontana degli Incanti di Napoli

La fontana degli Incanti, disegnata da Giovanni da Nola per volere del viceré Pedro de Toledo nel XVI secolo, fu inizialmente posizionata in piazza dell’Olmo, poi divenuta piazza del Porto o del Mercato di Porto, sita a metà tra le attuali piazza Bovio e piazza Municipio, ovvero nella attuale Via Alcide de Gasperi. Durante i tumulti di Masaniello venne fortemente danneggiata, e riparata più volte nel corso del XVIII secolo, finché nel 1834, l'architetto Pietro Bianchi (l'autore della basilica di San Francesco di Paola) la ricostruì del tutto.

La leggenda della strega e della Cöccövàja

La fontana, nel periodo del Risanamento, venne poi smontata dalla sua posizione originaria e ricollocata nella piazza Salvatore di Giacomo all'inizio del XX secolo. È chiamata "degli Incanti" perché una leggenda narra che una potente strega della città, usasse  l'acqua di quella fonte per i suoi “incanti”; ma è anche detta della Cöccövàja perché nel XVI secolo, quando al vertice della fontana fu scolpito lo stemma del viceré, al popolo la sagoma parve identica a quella di una civetta che, in latino, si traduce appunto "cocovaja”.

580 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views