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I cellulari squillano durante il controllo dei carabinieri: arrestati 2 rapinatori a Napoli

Due criminali sono stati arrestati dai carabinieri a Napoli, traditi dai cellulari che avevano appena rapinato: erano stati fermati per un controllo e trovati in possesso di una pistola e, mentre era in corso l’identificazione, le vittime hanno chiamato i propri telefoni. In manette Ciro Scognamiglio e Vittorio Curreli, rispettivamente 38 e 29 anni, entrambi di Ercolano e pregiudicati.
A cura di Nico Falco
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A tradirli sono stati i telefoni cellulari che avevano rapinato poco prima, si sono messi a squillare proprio nel momento meno opportuno per i criminali: i due erano stati fermati per un controllo dai carabinieri. Una volta risposto, è stato immediato capire cosa fosse successo e per la coppia sono scattate le manette. Agli arresti, con l'accusa di di rapina, il 38enne Ciro Scognamiglio e il 29enne Vittorio Curreli, entrambi di Ercolano (Napoli) e già noti alle forze dell'ordine.

I due si erano imbattuti in un pattugliamento dei militari del Nucleo Radiomobile di Napoli in via Brin, poco lontano dal parcheggio omonimo. Mentre i carabinieri si stavano avvicinando, hanno cercato di gettare via qualcosa. Un movimento che non è passato inosservato. Si trattava di due telefoni cellulari e di una pistola, subito recuperati dai militari. La coppia è stata bloccata e identificata e, mentre i due provavano a costruire qualche scusa nella speranza che potesse sembrare credibile, i cellulari hanno cominciato a squillare.

Dall'altro capo c'erano i proprietari, che erano stati rapinati poco prima: stavano tentando di parlare coi criminali per cercare di riavere i telefoni. Hanno però risposto i carabinieri, che così hanno potuto ricostruire quello che era successo una manciata di minuti prima: gli smartphones erano stati rapinati a Portici con la minaccia di una pistola da due criminali, uno in via Giovanni Palladino e l'altro in via Amendola, e le descrizioni fornite dalle vittime combaciavano con i due fermati. Scognamiglio e Curreli sono stati rinchiusi nel carcere di Poggioreale mentre i telefoni, dopo le formalità del caso, sono stati restituiti ai legittimi proprietari.

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